Repubblica: “Giancaspro non trova i soldi. Bari, adesso sono guai”

“Tutti in campo per salvare il Bari. Aspettando gli esiti del tentativo disperato del socio di maggioranza Cosmo Giancaspro di ricapitalizzare la società e preso atto della rinuncia di quello di minoranza Gianluca Paparesta, il sindaco Antonio Decaro sta contattando forze imprenditoriali della città e associazioni di categoria per permettere alla squadra di iscriversi regolarmente al prossimo campionato di serie B. Si tratterebbe di una soluzione tampone, in attesa che il Bari trovi un nuovo proprietario. In sostanza, entro il 16 luglio, data nella quale la Federcalcio stilerà gli elenchi delle squadre iscritte regolarmente al campionato, qualcuno dovrà versare sul conto del Bari poco più di 3 milioni di euro: la differenza tre le perdite in bilancio di 4,6 milioni di euro e il versamento da 1,5 fatto di recente dal presidente Giancaspro per il pagamento degli ultimi stipendi, che potrebbe essere veicolato in conto capitale sociale. Un’operazione, quella promossa dal sindaco, non semplice ma neppure impossibile. Il vero nemico è il tempo, ormai ridottissimo per evitare che il Bari sprofondi nel calcio dilettantistico. Nel frattempo, ieri, a dispetto della gravità della situazione nella quale versa la società, l’assemblea degli azionisti, riaggiornata a lunedì sera per la lacunosa documentazione presentata da Giancaspro, è iniziata solo in serata. Una conference call, alla presenza anche dei componenti del collegio sindacale, con parte dei protagonisti a Roma e altri a Bari. Da quel che è trapelato, nella prima convocazione c’è stata spaccatura all’interno del consiglio di amministrazione, presieduto dallo stesso Giancaspro, tra chi riteneva sostenibile il piano di risanamento presentato dal numero uno del club biancorosso e chi invece proponeva l’immediata apertura nei confronti di soggetti terzi, in considerazione del poco tempo per salvare il Bari. Nel pomeriggio si era anche registrata la resa di Gianluca Paparesta, ufficializzata con un lungo sfogo sulla sua pagina Facebook in cui evidenziava « l’assoluta assenza di chiarezza e comunicazione » da parte del socio di maggioranza. « Comunico con enorme rammarico l’inevitabile venire meno di qualsiasi interesse da parte mia e delle persone interessate a sostenermi in questo aumento di capitale » , le parole che hanno accompagnato la sua rinuncia a una eventuale ricapitalizzazione del Bari. « Il mio più grande rammarico, la mia colpa principale è quella di aver consentito l’ingresso di Giancaspro » , ha poi aggiunto a Repubblica l’ex arbitro. «Non l’ho cercato io, ma nel luglio 2016, un mese dopo la mia aggiudicazione dell’asta, lo portò nel mio studio l’avvocato Biga. Mi disse che era interessato al Bari, voleva uno stadio grande, voleva collaborare con me avendo grandi disponibilità. Da parte mia non volevo essere il proprietario di una squadra con costi che non potevo permettermi. Per circa un anno non ne ho saputo più nulla. Poi si è ripresentato a dicembre, quando ha saputo che la società attraversava un momento di bisogno». Ma chi c’era stavolta alle sue spalle? «Volutamente non ho fatto nomi, per evitare strumentalizzazioni come quella legata alla vicenda Noordin. Ancora oggi mi rimproverano di avere preso in giro la città » . Ieri, infine, è arrivato in città il tecnico Mauro Zironelli, candidato a essere il nuovo allenatore del Bari. La squadra dovrebbe partire in ritiro il 13 luglio.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.