Corriere dello Sport: “Caos Covisoc, dimissioni in blocco”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caos in Covisoc.

Tanto tuonò che piovve. Dopo settimane a discutere di indipendenza, terzietà, poltrone e inomine, tutti i componenti della Covisoc, la commissione di vigilanza sui club professionistici del calcio, hanno rassegnato le dimissioni. Il caos è scoppiato ieri, dopo giorni di riflessioni causate dall’approvazione del decreto legge che ha istituito la nuova struttura voluta dal governo per arginare i debiti del sistema e i cui componenti saranno scelti in gran parte dalla politica (ministero dello Sport con il Mef, più passaggio nelle commissioni parlamentari).

DIMISSIONI. Sono dimissioni «irrevocabili», come ha fatto sapere la Federcalcio, effettive dal 30 giugno una volta terminate le procedure di iscrizione ai campionati di A, B e C. A fare un passo indietro sono stati la presidente Panzironi (presidente Tar Abruzzo), Fanizza (magistrato Tar Lazio), Galluzzo (avvocato dello Stato) e Mezzacapo (presidente Tar Campania – sezione Salerno), nominati all’unanimità a novembre e con tre anni di incarico davanti. Il motivo? «Con l’approvazione del decreto in cui si istituisce la Commissione indipendente e con la contestuale soppressione della Covisoc, sono venute meno le condizioni per operare», hanno spiegato in una lettera. Insieme alla Covisoc sparirà la Comtec, che si occupa del basket professionistico.

«Noi rispettiamo la legge, che per altro dovrà essere convertita. I membri della Comtec resteranno al loro posto» ha fatto sapere il presidente Fip, Petrucci, che aveva già preso le distanze da Figc e Coni quando la Giunta ha avanzato una proposta (respinta) ad Abodi e Giorgetti. I dimissionari, nei giorni scorsi, devono aver accolto con un certo fastidio l’accusa di mancanza di indipendenza; così hanno tolto il disturbo, facendo deflagrare la polemica. «Li ringrazio per l’imparzialità che hanno mostrato sin dal primo giorno – ha detto il presidente Figc, Gravina, che più volte ha difeso la commissione – comprendo le ragioni di questa scelta e mi rammarico del fatto che lo sport perda figure di così alto profilo». Ora si pone un problema: difficilmente la nuova struttura sarà operativa dall’1 luglio e alcuni controlli non possono slittare, come quello sull’indice di liquidità. «Nella conversione in legge c’è spazio per modifiche, a patto che non tradiscano lo spirito della norma» aveva detto il ministro Abodi a Rai Gr Parlamento. I successori dovrebbero accettare un incarico di pochi mesi. Ci saranno persone adatte a garantire la continuità dopo il 30 giugno?