Corriere dello Sport: “Bufera nelle giovanili dell’Avellino. Il figlio non gioca il padre minaccia di morte il tecnico”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su un brutto episodio accaduto nelle giovanili dell’Avellino.

La Digos vuole fare luce su un nuovo episodio di violenza che caratterizza il calcio irpino. Quattro mesi fa furono arrestati tre tifosi per le minacce nei confronti del calciatore Claudiu Micovschi. Ora l’attenzione è rivolta ai gravi episodi di intemperanza da parte di genitori di ragazzi che fanno parte delle giovanili dell’Avellino. Il più grave sarebbe avvenuto prima della gara Avellino-Viterbese: minacce di morte dal padre di un calciatore non schierato in campo, al tecnico Giuliano Capobianco che ha tentato di minimizzare l’episodio sostenendo che «è stato dato troppo spazio mediatico».

A divulgare l’accaduto, però, è stato l’Avellino calcio con un comunicato con cui “condanna fermamente gli episodi di violenza avvenuti, nelle ultime 48 ore, nei confronti di tesserati e dirigenti. L’Avellino 1912 manifesta piena solidarietà nei confronti di Giuliano Capobianco per le continue minacce e tentate aggressioni subite in questi mesi da parte di genitori che, senza alcun contegno e con modi alquanto discutibili, lamentano lo scarso impiego dei propri figli. La società prenderà provvedimenti nei confronti dei tesserati coinvolti, malgrado l’indiretta responsabilità degli interessati, e, nel contempo, le persone vittime di tali episodi di violenza sporgeranno denuncia presso le autorità competenti».

I precedenti . Non sarebbe l’unico episodio registrato nel settore giovanile che l’Avellino aveva rilanciato affidando il ruolo di coordinatore tecnico a Nando De Napoli il quale ora si è detto dispiaciuto per l’accaduto, precisando che da un mese si è allontanato dal settore giovanile in attesa di conoscere il nuovo ruolo che la società vorrà affidargli.
Nessuna denuncia è stata presentata ma la minacciosa frase di morte che è stata fatta trapelare, da fonti attendibili, ha dato impulso alle indagini della Digos per “minacce gravi”. Non è escluso che possano emergere altre ipotesi di reato in base a testimonianze di genitori arrabbiati per il fatto che i loro figli non trovino posto in formazione, magari dopo avere ricevuto promesse di vederli in campo.

L’Avellino calcio, che ha annunciato provvedimenti nei confronti dei tesserati (cosa c’entrano i ragazzi con le scomposte azioni dei propri genitori?) ha ricevuto la solidarietà del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli che pure telefonato a Capobianco, dichiarando: «E’ vergognoso e inqualificabile che genitori di giovani calciatori arrivino a minacciare il responsabile del club nel quale gioca il figlio perché quest’ultimo non viene fatto giocare. Il calcio è un gioco che deve portare insegnamenti di gioia, divertimento e civiltà. Ci auguriamo che anche la giustizia ordinaria faccia i giusti approfondimenti del caso».