Corriere dello Sport: “Assist per la Corte. Palermo ora freme”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sulle motivazioni della Cassazione che hanno giudicato non fittizia l’operazione Alyssa e che potrebbero materializzarsi in un assist al Palermo, alle prese con il ricorso di fronte la Corte federale d’appello. Notizia importante per la vicenda Mepal-Alyssa, considerata dalla Procura Figc la vera causa del «falso in bilancio» di cui è accusato il club rosanero, attraverso una cessione del marchio tale da far risultare una plusvalenza che per i giudici fu inesistente e utilizzata solo come modo per evitare di ricapitalizzare e mettere soldi freschi nelle casse. Sulla decisione del Tribunale fallimentare (sentenza marzo 2018) era stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Caltanissetta che accusava un accordo illecito fra l’allora presidente Giammarva e il giudice della sezione fallimentare Sidoti. Il ricorso della Procura è stato giudicato inammissibile dalla Procura. I giudici della Suprema corte scrivono che «non vi sono elementi obiettivi per ritenere che l’operazione Mepal-Alyssa sia fittizia, essendo stata articolata sul pagamento effettivo di una prima tranche di 4 mln di euro del debito e sull’assunzione di una personale garanzia fideiussoria di Maurizio Zamparini, che lo esponeva realmente alle pretese dei creditori dell’Us Città di Palermo». L’operazione non è considerata falsa, tenendo conto che altre due tranche di quel debito furono successivamente pagate e che la stessa scadenza finale è fissata al 30 giugno di quest’anno. Regge la tesi di Giammarva sul fatto che la Covisoc non obiettò nulla riguardo l’iscrizione della squadra al campionato. Ci si chiede come sia possibile non tener conto di due simili pronunce della giustizia ordinaria nella situazione contestata al Palermo. La difesa dei rosanero si baserà su questo, sulle tempistiche del deferimento e ai precedenti in cui le sanzioni furono diverse. Palermo si attende di conservare almeno la Serie B.