Corriere dello Sport: “100 talenti, il nuovo oro di casa nostra. Ci sono anche Tafa e La Gumina” (FOTO)

Non è accaduto all’improvviso, qualche segnale lo avevamo colto già nella passata stagione, quando la Serie A aveva iniziato a spendere in B per prendersi i migliori giovani italiani, da Mandragora (alla Juve) a Sensi (al Sassuolo). Certo è che operazioni come Gagliardini all’Inter, in dirittura d’arrivo, o l’asta che si è scatenata per prendere Orsolini dall’Ascoli certificano la trasformazione definitiva da moda del momento a tendenza consolidata: i club italiani sono tornati a puntare sui vivai. Sui talenti fatti in casa, certo, e su quelli da andare a comprare nelle botteghe altrui. Un modello virtuoso che avrà ricadute tecniche evidenti anche in chiave Nazionale (ampliando la base di giocatori azzurrabili tra i quali pescare) ma anche economiche, perché ridurre l’import di calciatori (anche giovanissimi) dall’estero vuol dire non fare uscire i soldi dal Paese e immettere sempre nuova liquidità nel Sistema Italia. Ci sono due simboli di questa svolta. Uno è Gigi Donnarumma, titolare al Milan e già uomo mercato con valutazioni stratosferiche; l’altro è Moise Kean, classe 2000, che ha esordito in A con la Juve e he ha segnato gol a raffica anche in maglia azzurra con tutte le varie Under, anche lui blindatissimo dal suo club. Alle loro spalle, un esercito di talenti: baby che brillano in Primavera (o nell’Under 17, gli ex Allievi) e che sono già in orbita prima squadra. Ne abbiamo selezionati 100, 50 in Serie A e 50 tra quelli che sono in Serie B, molti provenienti dai vivai dei grandi club per andare a fare esperienza tra i cadetti. Cento nomi che scalderanno il mercato, domani o magari anche prima…
Pellegri e dintorni. Pietro Pellegri, classe 2001, ha eguagliato il primato di Amadei esordendo a 15 anni e rotti in Serie A. E’ talmente giovane che ancora non può firmare il primo contratto da professionista con il Genoa, che però ha già pronte le carte: il presidente Preziosi lo paragona a Messi (per talento, non per caratteristiche tecniche né fisiche, perché è un centravanti di 188 centimetri d’altezza…) e sa bene che le big d’Europa hanno già messo gli occhi su di lui. Ci sono vivai che non tradiscono. Soleri e Tumminello della Roma sono una coppia che in attacco funziona talmente bene che sarebbe un affare, l’anno prossimo, prenderli in prestito insieme. Con loro, agli ordini di papà De Rossi, ci sono da seguire con attenzione il centrale Marchizza e il terzino sinistro Luca Pellegrini, quest’ultimo già andato in panchina con Spalletti. Dall’altra parte del Tevere, alla Lazio, c’è il capocannoniere del campionato Primavera, Andrea Rossi, e un regista del 2000, Manolo Portanova, che si sta mettendo in mostra. Il Milan ha in casa un altro portiere di enorme talento, Plizzari, che si mise in mostra in un’amichevole con il Bournemouth, il centrale Gabbia e il bomber Cutrone. L’Inter ha già fatto esordire in Europa League il centravanti Pinamonti e punta molto sull’esterno d’attacco Bakayoko, anche lui schierato in coppa. Alla Juve guidata da Fabio Grosso il top player è Caligara, autentico pupillo del tecnico bianconero, ma è considerato un predestinato anche Kastanos. Al Toro i gol del futuro portano la firma di De Luca. L’Atalanta ha ancora altri gioielli in casa (Capone, Latte Lath,), l’Empoli copre un po’ tutti i reparti (dal portiere Meli all’ala sinistra Olivieri). Tra le curiosità ne scegliamo una: il bomber della Sampdoria è Ibou Balde, cioè il fratello del laziale Keita. Non è mai troppo tardi per mettersi in mostra e non lo è nemmeno per andare a (ri)scoprire in B quei talenti finiti un po’ in ombra. Il fatto che il Napoli vada a studiare Cragno (che è del Cagliari) e Ciciretti del Benevento (che piace anche al Sassuolo), e che de resto lo stesso ct Ventura guardi nella stessa direzione, è la conferma che il nostro torneo cadetto può fornire forze fresche e nuove idee alla Serie A. Non solo under, ma prevalentemente under, è evidente, anche per una questione di composizione delle rose. E’ in B, all’Ascoli, che s’è messo in mostra Riccardo Orsolini, l’esterno d’attacco mancino, classe 1997, che ha scatenato l’asta tra Juve, Atalanta, Napoli e Milan. Accanto ai baby alla Orsolini, nati cioè nei vivai della B, ci sono poi le stelline arrivate in prestito dalla A in cerca di visibilità: dall’interista Puscas, ora attaccante del Benevento, al romanista Verde, titolare nell’Avellino; da Bifulco e Luperto, di proprietà del Napoli ma in prestito a Carpi e Pro Vercelli, al laziale Guerrieri, portiere del Trapani. In campionato sono andati in campo ben quattro minorenni. Il più giovane in assoluto è un 2000, Abdoulaye Traoré, è arrivato a Perugia dall’Inter a titolo definitivo e ha già disputato due partite. Ha una storia per certi versi simile a quella di Enrico Brignola, classe 1999, attaccante che il Benevento aveva prestato un anno fa alla Roma: non è stato riscattato, è tornato nel Sannio ed è stato il secondo più giovane esordiente di questo torneo cadetto. Una vetrina nella quale è bene sbirciare con tanta, tanta attenzione“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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