Corriere della Sera: “Rezza «La gente è stanca. Chiediamo ancora un sacrificio, per alcune settimane. Poi si vedrà la luce»”

GIOVANNI REZZA

L’edizione odierna del Corriere della Sera riporta l’intervista fatta a Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, membro del comitato tecnico scientifico Cts. Di seguito alcune sue parole: «Colpa delle varianti. Quella inglese è più trasmissibile delle altre, come la brasiliana, concentrata fra Umbria, Lazio e Toscana. Gli interventi le stanno tenendo a bada ma con fatica. A gennaio queste mutazioni hanno cominciato a prendere il sopravvento in tutta Europa fino a sostituirsi quasi del tutto ai ceppi originari del virus.

La pandemia Spagnola del 1918 fu segnata da due ondate naturali. Quelle della pandemia da Sars-CoV-2 sono state corrette da interventi umani come il lockdown. La prima fase è stata quella di febbraio- marzo 2020, concentrata in alcune regioni del Nord. Non si è avuto un picco naturale, ma interrotto da interventi molto duri. È seguita una fase estiva in cui i casi erano calati a tal punto da riuscire a identificare i positivi che tornavano dalle vacanze. Poi la seconda ondata, con la ripresa dell’attività autunno. Gli interventi di Natale hanno frenato di nuovo l’incidenza. Ora siamo nella terza fase, sostenuta dalla variante.

La parola d’ordine è vaccinare molto e molto in fretta per non permettere al virus, che replicandosi velocemente crea degli errori, di creare nuove varianti. Ai tre vaccini ora disponibili, a metà aprile si aggiungerà il quarto e a ridosso dell’estate altri due. Tra aprile e giugno avremo decine di milioni di dosi. Se immunizzi gran parte della popolazione riesci a contenere i contagi e a alleggerire il carico sul sistema sanitario. La visione più ottimistica è raggiungere la cosiddetta immunità di gregge vaccinando il 67% della popolazione. I risultati migliori si ottengono proteggendo i fragili perché si abbatte la mortalità. Chiediamo ancora un sacrificio, per alcune settimane. Poi si vedrà la luce».