Corriere della Sera: “Promette al Monza «un bus» di prostitute in caso di vittoria. Berlusconi e i calciatori, un caso la sua «battuta»”

L’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” si sofferma sulla “battuta” fatta da Berlusconi al suo Monza.

«Parole indegne e ignobili» (Laura Boldrini, Pd), «concetti miseri ma soprattutto pericolosi» (Chiara Appendino, M5S), «che schifo!» (Teresa Bellanova, Italia viva), «che schifezza, che tristezza!» (Carlo Calenda, Azione), «che pena!» (Alessia Morani, Pd). A voler prendere il lato meno avvilente e forse più politico dell’intera vicenda, il video in cui si vede Silvio Berlusconi nell’atto di promettere «un pullman di tr…» ai giocatori del suo Monza realizza plasticamente, anche se per lo spazio di un tweet o di una dichiarazione alle agenzie, il miracolo di ricomporre il caro vecchio «campo largo» sognato da Enrico Letta prima che tutto il centrosinistra piombasse nell’incubo ante, pre e anche post elettorale.

Tutti insieme appassionatamente: tutte le forme di Pd, dall’ala Bonaccini («Le donne non sono un premio per gli uomini», il suo commento) al ramo Schlein passando per la fronda De Micheli e soprattutto per le decine di personaggi in cerca di un candidato/a; tutto il vecchio Movimento 5 Stelle, compresi espulsi, dissidenti, fuoriusciti, scissionisti; tutti i calendiani e i renziani, per una volta simmetricamente d’accordo con i fratoianniani (nel senso del rosso Nicola) e i bonelliani (nel senso del verde Angelo). Tutti insieme a celebrare l’ennesimo miracolo del sangue dell’anti berlusconismo che si scioglie ancora all’interno dell’ampolla, anche se di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.

E poi c’è Berlusconi, che celebra sull’altare dell’insostenibile pesantezza di una battutaccia sessista il sacrificio di un pensiero, formulato sempre alla festa di Natale del Monza calcio, che gli avrebbe regalato un quarto d’ora di celebrità nel mondo della sinistra, dei sindacati, del progressismo mondiale. «Non voglio sponsor arabi perché in Qatar sono morti tanti lavoratori», ipse dixit, ma troppo tardi, tutti erano ormai concentrati sul resto. Il resto, la promessa del «pullman di tr…» ai giocatori del Monza in caso di vittoria con una tra Milan, Inter e Juventus — regalo che, tecnicamente, avrebbe dovuto già essere elargito visto che  con la Juventus il Monza ha già vinto ad agosto — è l’eterno ritorno dell’uguale. Lo show trito e ritrito, visto e rivisto, osannato e stroncato ma comunque con un suo pubblico, che fischia o applaude o tace a seconda del partito di appartenenza; come una volta, quando il Cavaliere era la prima gamba del centrodestra, così adesso, che è la terza.

 

 

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