Corriere del Veneto: “Venezia, il futuro è nelle mani di Serse. Nel mirino adesso c’è il Palermo”

L’edizione odierna del “Corriere del Veneto” analizza il momento del Venezia, con l’arrivo di Serse Cosmi sulla panchina lagunare. Il tecnico ha già messo il Palermo nel mirino: «Avevo la valigia pronta… Anzi, era pronta da un pezzo, un po’ come le donne incinte quando aspettano che si rompano le acque ed è ora di correre all’ospedale…». La missione per il tecnico umbro è complicata, ma nel recente passato ne ha completate altre più complesse. «Il mio primo pensiero va a Walter perché lo conosco bene e so cosa sta provando in questo momento. È una persona che stimo, come uomo e come professionista. Ora tocca a me, il quadro generale ce l’ho e quello che dovremo fare sarà lavorare nell’immediato. Perché solo un folle potrebbe pensare, in undici partite, di lavorare stravolgendo tutto quello che è stato costruito finora. Insomma, ci manca il tempo, prima di tutto. La squadra? I “vecchi” li conosco tutti, in più ho allenato Citro e Lombardi. Ogni situazione e ogni stagione è diversa dalle altre e quindi anche qui a Venezia ci metteremo tutti in gioco. Una cosa deve essere chiara: la tattica e i moduli sono importanti, certo, ma non ne esiste uno di vincente in assoluto, altrimenti lo useremmo tutti… Quello che conta è l’atteggiamento, l’unione di intenti, l’agonismo. Questa è una rosa che può interpretare moduli diversi ma, ripeto, non è questo l’importante». Ieri, l’ex tecnico rosa ha guidato il primo allenamento dei lagunari: «Sono orgoglioso di essere qui e della fiducia che ripongono in me il presidente Tacopina e la società. Già dal primo contatto telefonico, nonostante il mio inglese terribile, ho capito che non era un semplice sondaggio ma c’era la volontà di centrare, insieme, un obiettivo. Sei partite in meno ti lasciano poco spazio per recuperare  ma se centri un filotto può avere un peso specifico superiore. Vedo una serie B molto aperta in coda: tutti, anche chi ora è ultimo, corrono e lottano. Questo dovremo fare anche noi, lottare. Pensiamo a questa partita contro il Palermo, intanto, non è una banalità. E non sarà un match interlocutorio, sia chiaro: chi pensa questo, ha già perso».