Corriere del Veneto: “La furia di Tacopina sul Palermo e il calcio italiano”

Il presidente del Venezia, Joe Tacopina, non ha per niente accettato la decisione della Corte Federale D’Appello in merito al caso Palermo, per il patron americano i rosanero dovevano retrocedere in Lega Pro. L’edizione odierna del “Corriere del Veneto” fa il punto della situazione in merito allo sfogo del presidente dei lagunari, che scaglia accuse pesanti anche contro l’arbitro di Salernitana-Venezia.Ce l’ha con tutti, il presidente, che spara a zero contro il sistema, con accuse molto precise e circostanziate. Tacopina comincia puntando il dito contro Mauro Balata e il Palermo: «Non c’è niente che io voglia dire che sarà piacevole. È assolutamente una porcheria giocare due partite come quelle della finale playout in questo momento della stagione. Un mese fa abbiamo ricevuto un comunicato in cui ci avevano detto che il Venezia era salvo. Balata ha detto più volte, sottolineandolo, che è un avvocato e che conosce le regole, ma in questo periodo ha dimostrato di non saper applicare il regolamento che lui stesso ha approvato. Io ho dedicato la mia vita per il movimento calcistico italiano, sono qui da tanti anni, la situazione è che vive questo sport è di completa illegalità su tutti i fronti. Il Palermo ha barato e commesso illeciti ripetuti e non è stato retrocesso, ce lo ritroviamo qui ancora in B e qualcuno dovrebbe spiegare perché».

Il bersaglio successivo è il direttore di gara di Salernitana-Venezia, con l’incredibile rigore non concesso per il fallo di mano in area di Valerio Mantovani. Nonostante il Var e i replay fossero chiarissimi: «Abbiamo ottenuto il Var — tuona il presidente — per eliminare gli errori umani. La stupidità del calcio italiano è incredibile. Penso di aver visto il video dell’episodio almeno un centinaio di volte. Mantovani ha colpito la palla con la mano, sembrava pallamano! Non ci dovrebbero essere dubbi: qualcuno mi spiega perché l’arbitro non è andato al Var? Abbiamo introdotto il Var proprio per evitare situazioni come quella di mercoledì sera. Ci è stato detto che l’arbitro al Var avrebbe dovuto segnalare a Di Paolo se andare a vedere o meno l’episodio. Sono disgustato da quello che accade nel calcio italiano, soprattutto in serie B, in particolare in questo ultimo anno in Serie B. Sono stanco ed esasperato che a farne le spese sia il Venezia. Non sto dicendo che ci sia del marcio dietro, ma quando vedi la gestione di questi episodi ti vengono molti dubbi».

Ieri si chiacchierava parecchio in ambienti federali di una possibile designazione arbitrale per la finale di ritorno di Luigi Nasca di Bari, un arbitro molto poco gradito a queste latitudini. In attesa di conoscere il nome del fischietto scelto dall’Aia per domenica, Tacopina chiude con un messaggio di speranza: «Sono molto fiducioso che si possa ribaltare il risultato, l’andamento della partita d’andata mi fa ben sperare. Abbiamo perso, ma la partita non è ancora chiusa e terminata e meritiamo di stare in serie B, a differenza del Palermo». Un concetto che nelle settimane scorse il Venezia, a tutti i livelli, ha ribadito.