Coronavirus Palermo, bufera dati falsi: la dirigente “Mettici 2mila tamponi rapidi, fregatene”

Bufera in Sicilia sulla questione contagi, indagato l’assessore alla salute, Ruggero Razza e la dirigente Letizia di Liberti. Di seguito alcune intercettazioni della dirigente pubblicate da Gds.it:

Di Liberti: «.. Ma mettici 2.000 di rapidi.. fregatene!!!»  per gonfiare i dati sui tamponi fatti.

Di Liberti: «Razza è seccato.  Mi disse: il fallimento della politica, non siamo stati in grado di tutelarci, i negozi che chiudono, se la possono prendere con noi, non siamo riusciti a fare i posti letto. Ci dissi ma non è vero, reggiamo perfettamente. Anche se in realtà, non ti dico, oggi è morta una, perché l’ambulanza è arrivata dopo 2 ore ed è arrivata da Lascari. Ed è morta, e qua c’è il magistrato che già sta, subito, ha sequestrato le carte…. 2 ore l’ambulanza. Perché? Perché sono tutte bloccate nei pronto soccorsi. Tutte!».

Queste parole la dirigente Di Liberti le ha dette all’impiegato  della società che gestisce il sistema informatico dei flussi da comunicare all’Iss.

Infine c’è un altra intercettazione della Di Liberti con il dirigente Mario Palermo, sul numero di decessi per i 4 novembre. Di seguito la conversazione:

Di Liberti: «Quindi sono anziché 26, 19. Ok. Che non superiamo i 2, che è pesante».

Palermo: «2? Ne diamo venti».

Di Liberti: «No, no 19 arriva a 19».