Coronavirus, medico dell’Avellino: “Immorale far tamponi ai calciatori e toglierli a chi ne ha bisogno”

Dopo la call conference con il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, è intervenuto ai microfoni di PrimaTivvù il medico sociale dell’Avellino, il dottor Gennaro Esposito. Ecco le sue parole riportate da tuttoavellino.it: “Non ci sono i presupposti per tornare a giocare, per diversi motivi. Il primo perché è un controsenso obbligare l’uso della mascherina e il distanziamento sociale e poi permettere a dei ragazzi di avere contatti durante l’attività agonista e fuori dal campo. Poi per i tamponi, che l’Asl effettua su persone che hanno sintomi da Coronavirus ed è immorale sottoporre i calciatori ai tamponi e togliere la possibilità a chi ne ha bisogno. Inoltre non possiamo obbligare i presidenti a un esborso economico del genere. Il test sierologico attualmente non dà certezze, il rischio di errore è troppo alto. E quarta cosa, un calciatore positivo al Coronavirus rischia problemi polmonari, ma anche problemi cardiologici, come la miocardite a distanza di sei mesi. Per tutti questi motivi è impossibile tornare ad allenarsi e tornare a giocare. Io devo tutelare gli interessi degli atleti e del mio presidente. Essere positivo al Coronavirus equivale a un infortunio sul lavoro. Se un calciatore contrae il Coronavirus, il presidente ne è responsabile. E penalmente ne risponde pure il medico sociale”.