Coronavirus: L’Oil lancia l’allarme, avrà effetti devastanti sul lavoro

epa08347942 A worker makes scrubs for National Health Service (NHS), at the Fashion Enter factory in north London, Britain, 07 April 2020. The factory normally creates clothes for the ASOS online brand. They have now switched over production to make scrubs for the NHS. They are making 5000 sets of scrubs per week. Countries around the world are taking increased measures to stem the widespread of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the Covid-19 disease. EPA/NEIL HALL

Il Coronavirus cancellerà il numero di ore lavorate nel mondo del 6,7% nel secondo trimestre del 2020, pari a 195 milioni di lavoratori a tempo pieno. Lo scrive dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) in un rapporto pubblicato sul proprio sito. “Il peggioramento della crisi avrà effetti devastanti” sul mondo del lavoro, sottolinea l’Ilo.

Più di 4 persone su 5 (81%) nella forza lavoro globale, che ammonta a 3,3 miliardi di lavoratori, sono attualmente interessate dalla chiusura totale o parziale delle attività produttive. I settori più a rischio sono quelli degli alloggi, della ristorazione, delle manifatture, della vendita al dettaglio e delle attività commerciali e amministrative. Il direttore generale dell’Oil, Guy Ryder, come riporta “ANSA.it”, commenta così: “I lavoratori e le imprese si trovano di fronte a una catastrofe, sia nei Paesi con un’economia avanzata che in quelli in via di sviluppo. Dobbiamo muoverci velocemente, in modo deciso e congiunto. L’adozione tempestiva di misure efficace potrebbe fare la differenza tra la sopravvivenza e il collasso. Questa è la più grande prova per la cooperazione multilaterale da oltre 75 anni. Se un Paese fallisce, allora falliamo tutti. Dobbiamo trovare soluzioni a livello globale che aiutino tutti i segmenti della nostra società, in particolare quelli che sono maggiormente vulnerabili o meno in grado di aiutare se stessi. Per cui le scelte che facciamo oggi avranno un impatto su come questa crisi evolverà e sulle vite di miliardi di persone. Adottando misure efficaci possiamo limitare l’impatto di questa crisi e attenuare le cicatrici che lascerà”.

L’Oil definisce la crisi innescata dal Covid-19 come “la peggiore crisi globale dopo la Seconda guerra mondiale”, e sono circa 1,25 miliardi i lavoratori impegnati nei settori identificati come ad alto rischio di incremento “drastico e devastante” dei licenziamenti e delle riduzioni dei salari e dell’orario di lavoro. “Molti svolgono lavori poco retribuiti e poco qualificati, dove un’improvvisa perdita di reddito può rilevarsi devastante”, sottolinea l’Ilo, spiegando che occorre adottare misure integrate e su larga scala, incentrate su quattro pilastri: sostenere le imprese, l’occupazione e il reddito; stimolare l’economia e l’occupazione; proteggere i lavoratori; e instaurare un dialogo sociale tra governi datori di lavoro e lavoratori per trovare soluzioni a questa crisi”.