Coronavirus Italia: marcia indietro del CTS sull’apertura alle attività sportive? – Le ultime

Appena qualche giorno fa era trapelata la bozza del nuovo DPCM che sarebbe dovuto andare in vigore dal 5 marzo con delle parziali riaperture per quanto riguarda le attività sportive.

Oltre alle aperture di palestre e piscine anche per il calcio, ma anche “calcetto”, si ipotizzava il via degli allenamenti collettivi per gli sport di contatto e di squadra, sia dilettantistico che di base, ma solo nelle zone gialle e permanenza del divieto di utilizzo delle docce.

A distanza di qualche giorno, dopo alcuni focolai importanti in particolare a Perugia e Brescia dovuti principalmente alla variante inglese più contagiosa del 38 per cento, il Comitato tecnico scientifico sembra aver fatto marcia indietro e non nasconde la sua preoccupazione (nella foto il coordinatore Agostino Miozzo).

I tecnici hanno suggerito al nuovo governo Draghi estrema prudenza per eventuali riaperture di attività: il rischio non viene dalle singole attività che si chiede di poter riaprire, ma da tutto il movimento che ne consegue.

L’ ipotesi più probabile, come riporta “Tuttocampo.it”, è la riconferma in toto delle attuali restrizioni rinviando la decisione su eventuali riaperture alla fine di marzo o addirittura alla seconda settimana di aprile, dopo le festività pasquali.