Coronavirus in Sicilia, il sindaco di Raffadali: «Faccio controllare gli scontrini della spesa. Abbiamo fatto un centinaio di denunce»

Mascherine prodotte in casa dalle casalinghe, volontari che distribuiscono farmaci e spesa agli anziani, termometro scanner su tutti i dipendenti di supermercati e alimentari e il sindaco che controlla gli scontrini della spesa, per vedere chi è andato a farla troppo spesso. Non si scherza a Raffadali nell’Agrigentino, dove il sindaco Silvio Cuffaro da settimane ha varato misure severissime per gli oltre 12mila concittadini. Di seguito le parole di Cuffaro, riportate da “Repubblica.it”: «Abbiamo circa 2.500 concittadini che per motivi di lavoro si spostano fuori dal paese, l’unico caso infatti è un concittadino agente della polizia penitenziaria per questo abbiamo adottato sin dall’inizio misure straordinarie, come una produzione nostrana di mascherine, io ho comprato la garza e il tessuto e alcuni volontari e casalinghe, con una vera e propria catena di produzione, si sono messi a disposizione per realizzarle. Faccio controllare dai vigili urbani gli scontrini della spesa e abbiamo già fatto un centinaio di denunce, io stesso l’ho fatto, perché c’era gente che andava al supermercato troppe volte e adesso ho notato che la media della spesa si alzata in molti casi dai 28 ai 75 euro. Termometro scanner per misurare ogni mattina la febbre ai dipendenti di supermercati, panifici e alimentari? Sono i più esposti – conclude Cuffaro – ognuno in questi giorni difficili deve fare la sua parte, in paese i volontari distribuiscono famarci e spesa agli anziani e agli agricoltori ho chiesto di dare un mano per sanificare le strade con i loro vaporizzatori».