Coronavirus, il Comandante dei Carabinieri Adelmo Lusi: “Migliaia di controlli dei Nas su gel, mascherine ed esercizi commerciali aperti”

Un grosso carico di materiale sanitario tra mascherine, tute protettive e occhiali, sequestrato dai Carabinieri del Nas di Cagliari su ordinanza del prefetto, Cagliari, 16 marzo 2020. ANSA/SCORDO

Il Comandante dei Carabinieri per la tutela della Salute, Adelmo Lusi, spiega all’ANSA, le operazioni di controllo svolte dai Nas su tutto il territorio italiano. Di seguito alcune sue parole: “Sin dall’inizio dell’epidemia, i Nas hanno avviato una serie di indagini a tappeto per garantire il rispetto dei  provvedimenti restrittivi adottati e per tutelare i cittadini da chi sfrutta la drammatica situazione attuale per mettere in atto frodi e pratiche commerciali scorrette. Da inizio marzo sono stati controllati oltre 7.000 negozi, come supermercati e farmacie, dove abbiamo trovato in vendita prodotti non corrispondenti alle caratteristiche pubblicizzate, privi delle previste autorizzazioni o venduti a prezzi esorbitanti rispetto a quelli di mercato”. Il bilancio finora è di circa 17.000 confezioni di spray, liquidi e gel igienizzanti non autorizzati dal Ministero della Salute o realizzate artigianalmente. Ad esempio, a Napoli, le denunce sono scattate in un laboratorio dove sono state sequestrati 7.450 litri di sanificante per le mani che vantava proprietà che non aveva. Mentre il Nas di Ragusa ha sequestrato 1.500 confezioni di sapone per mani spacciato per gel disinfettante. Sempre più richieste e difficili da ottenere, in una sartoria di Palermo sono state sequestrate 1.700 mascherine, in vendita a 5 euro ciascuna ma con indicazioni false sul grado di protezione. Nel porto di Cagliari, sono stati requisiti 73.000 tra occhiali, guanti e mascherine acquistate all’estero e indirizzate a un privato, poi distribuite alle Regioni Sardegna e Liguria. Oltre 1,9 milioni di confezioni di un medicinale anestetico utilizzato in rianimazione e destinate all’estero sono state requisite a Milano e messe a disposizione delle terapie intensive in Italia. Decine, infine, gli esercizi commerciali come sale giochi, negozi, ristoranti e centri di fisioterapia, trovati aperti nonostante il divieto”.