Corini, il tempo è scaduto

Ormai le occasioni sprecate non si contano più. I rosanero, nonostante i vari confronti dichiarati apertamente e i caffè bevuti a casa di Corini, non fanno passi avanti e, anzi, è difficile anche solo trovare aspetti positivi dalla trasferta di Terni. Questa gara non poteva avere tanti risultati diversi dalla vittoria, una squadra che ha degli obiettivi importanti a cui puntare non può, specialmente alla luce degli ultimi risultati, non vincere in casa di una formazione con infinite difficoltà e che lotta per non retrocedere. Il Palermo c’è riuscito, rischiando anche di non tornare a casa con il solo punto “guadagnato”. Dimostrandosi una squadra che gioca per inerzia e quasi arrendevole davanti a delle idee di gioco nulle dove qualsiasi pregio viene totalmente letto, studiato e schermato dagli avversari con una semplicità non indifferente. Il calcio è uno sport di tutti e, al di là della soggettività, è sotto gli occhi di tutti che andare avanti in queste condizioni è solo un inutile spreco di tempo. Paragonare le partite del Palermo alle altre di Serie B è solo un altro modo per nascondere tutte le difficoltà che, forse, Corini stesso ha compreso di non poter superare.

Mancano voglia, carattere, cuore, cattiveria, propositività, individualità e forse anche capacità di reggere le pressioni tutte caratteristiche che, comunque, dall’inizio del campionato il Palermo aveva dimostrato di possedere, in qualche partita. L’impressione è che qualcosa in realtà si sia rotto all’interno dello spogliatoio in maniera irreparabile.  Nessuno segue più Corini e forse nessuno l’ha mai realmente seguito. Perché in un campionato lungo come la Serie B tutte le squadre vivono di defezioni e momenti negativi, ma esistono sconfitte e sconfitte, pareggi e pareggi. Chi avrebbe da ridire dinanzi ad una squadra che lotta, ci prova e che non porta a casa una vittoria solo perché, dopo averci veramente provato, non è riuscita semplicemente a buttarla dentro? Di certo, nessuno ha mai preteso un calcio da “Brasile degli anni ‘70” ma allo stesso tempo con un calcio prevedibile e lento con uno sviluppo di gioco esclusivamente orizzontale non si possono pretendere i risultati a lungo termine. 

E adesso la strada, nelle prossime due giornate, sarà piena di insidie. Catanzaro prima e Parma poi saranno due “scontri diretti”, almeno sulla carta, che i rosanero si prepareranno ad affrontare a conclusione di un ciclo di partite da cui i tifosi si aspettano delle prestazioni importanti, ma se così non dovesse essere, anche delle decisioni importanti. Adesso l’entusiasmo è davvero in serio pericolo anche perché nessuno continua ad assumersi le proprie responsabilità. Il tempo è scaduto e forse, in realtà, è esaurito definitivamente già una stagione fa. Si, perché un’analisi non può fermarsi solo alle ultime partite disputate e che il Palermo avesse delle difficoltà tattiche serie non è di certo una novità delle ultime uscite. La “grande” prestazione annunciata alla vigilia del match, dunque, ha lasciato spazio ad una nuova ed importate delusione e se, una sconfitta fa si parlava di valutazioni, ad oggi una decisione va presa per il bene di Corini, del Palermo e dei palermitani.