CHE FINE HA FATTO ROBERTO INSIGNE?

Uno dei colpi più importanti del mercato estivo dei rosanero, per alzare l’asticella dell’organico, Roberto Insigne, non ha di certo mantenuto le aspettative dal suo arrivo a Palermo.

Complici grandi stagioni passate in serie B, l’ultima coronata dalla vittoria del campionato cadetto con il Frosinone, l’esterno rosanero sembrava destinato a diventar un perno fondamentale nello scacchiere di Eugenio Corini, esonerato poi per lasciare la panchina al nuovo tecnico Michele Mignani.

Roberto insigne, però, non solo non è riuscito ad incidere nella stagione dei rosanero, ma soprattutto è ormai scomparso quasi definitivamente dai radar. Neanche il cambio tecnico, con l’arrivo del tecnico classe 1972, ha influito sotto l’aspetto del numero di presenze tra i titolari o subentrati.

Di certo il cambio modulo non gioca a suo favore….

Questo perché, il classe 1994, nasce come esterno destro in grado di rientrare sul piede mancino per creare, calciare in porta e mettere palloni pericolosi in favore dei compagni di squadra. Con il 3-5-2 di Mignani che gli concede poche possibilità in tal senso.

Roberto Insigne, però, in serie B non ha di certo bisogno di presentazioni e per questo Palermo, che continua a faticare dal punto di vista realizzativo, eccezion fatta per il capitano Matteo Brunori, un calciatore dall’estro, dalla fantasia e dalla spiccata tecnica come quella del nativo di Frattamaggiore, potrebbe essere l’arma in più per questo Palermo da qui alla fine della stagione.

Di contro Michele Mignani, seppur abbia immediatamente cercato di dar maggior compattezza ed equilibrio difensivamente, non ha ancora trovato la quadra nel reparto offensivo.

La coppia Brunori-Mancuso è la scelta primaria per il tecnico ligure, con il solito Di Francesco che agisce da collante tra centrocampo e attacco, ma queste scelte, seppur nella gara contro la Sampdoria sembravano pagare positivamente, tra Cosenza, Parma e Reggiana non hanno reso secondo le aspettative.

E se Mignani cambiasse di nuovo? 

Con i play-off alle porte, sarà necessario comprendere quali possano essere le soluzioni migliori da adottare.

Probabilmente non sarà il caso di cambiare nuovamente sistema di gioco, ma visto l’andamento delle ultime gare, potrebbe essere una soluzione utile valutare qualche scelta diversa dai primi minuti di gioco.

D’altronde la squadra rosanero non può contare su spiccate capacità tecniche.

Sulla mediana, molto spesso le scelte ricadono su caratteristiche di corsa, fisicità e dinamismo andando spesso a penalizzare il bisogno notevole di uomini tecnicamente dotati.

Di certo pensare di affrontare i play-off con un atteggiamento più attendista che offensivista potrebbe non essere la soluzione migliore per arrivare fino in fondo ad un “mini-torneo”.

Intanto Insigne scalpita alla ricerca di minuti sul campo.

I soli 2 gol realizzati, sono un bottino troppo scarno per le sue qualità e capacità. Specie osservando come, solamente qualche mese fa, il mancino classe 1994, aveva contribuito alla promozione dei ciociari con 8 reti segnate.

Indubbiamente le stagioni storte possono capitare a tutti, ma i due campionati vinti con Benevento e Frosinone da protagonista non possono essere un caso.

Perché quella che sembra una stagione negativa per i rosanero, in realtà è ancora tutta da decidere. E spesso, nei play-off, la stagione e la posizione in classifica contano ma non sono l’aspetto più importante. Conta la magia che si crea, l’entusiasmo e la voglia di arrivare fino in fondo,  ma soprattutto nessuno è indispensabile e tutti possono rivelarsi utili e determinanti alla causa.

Ed è per questo motivo che Insigne ha bisogno del Palermo ed il Palermo, adesso, ha necessariamente bisogno dei colpi, dell’estro e del mancino di Roberto Insigne.