Champions League, stasera Chelsea-Real Madrid: le probabili formazioni

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di Champions League in programma questa sera.

Frank Lampard richiama lo spirito del 2012. Quando il Chelsea faticava in campionato, esoneravo il tecnico Villas-Boas e richiamava in panchina una leggenda del club – Roberto Di Matteo – vincendo poi la Champions League. Chiaro, quello era un Chelsea diverso (vi era uno zoccolo duro di veterani che permise straordinarie rimonte contro club come Napoli e Barcellona, gente come John Terry, Didier Drogba, Petr Cech e lo stesso Lampard) ma in situazioni del genere ci si aggrappa a tutto il possibile.

«Sarebbe una cosa speciale, certo, anche se credo nulla è paragonabile al 2012 – afferma – Non vi è dubbio che siamo una squadra competitiva e che meritiamo di essere qui, ai quarti di finale. Poi, chiaro, quel Chelsea era diverso, era fondato su tante piccole storie e tanto lavoro di gruppo. Diciamo che per noi questa è l’opportunità per scrivere una storia nuova».

Indubbiamente rimontare lo 0 a 2 dell’andata sarebbe un’impresa perché al di là del blasone dell’avversario vi è il fatto che il Chelsea è undicesimo in Premier League e che lo stesso Lampard è alla guida del club solo da tre gare, peraltro tutte sconfitte. E la peggiore – parole di Lampard – è arrivata proprio sabato contro il Brighton. Fischi per i giocatori, il proprietario Boehly che si reca negli spogliatoi nel dopogara («a me ha fatto solo piacere, mostra tutto il suo attaccamento al club»), la zona-retrocessione quasi vicina come un posto in Europa League…. «Dobbiamo lavorare di più e lavorare meglio – afferma Lampard – Tutto qui. Ed è ciò che faremo, comunque vada contro il Real Madrid. Perché io sono qui fino alla fine della stagione e se è vero che molti obiettivi sono sfumati quello di rappresentare al meglio il Chelsea no… quello conta ancora».