Catania, Silvestri: «Derby col Palermo grossa mazzata da digerire. Impressioni positive da Baldini»

Intervenuto alla trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, il difensore e capitano del Catania Tommaso Silvestri confida in una reazione importante degli etnei già a partire dal delicato match di domenica con l’Avellino. Queste alcune sue parole:

«Momento difficile? Buona parte delle colpe sono nostre, perchè noi calciatori giochiamo e siamo gli artefici principali. Gli stessi che fino a dicembre-gennaio avevano creato qualcosa d’importante. Sicuramente c’è un’involuzione sul piano del gioco e, di conseguenza, dei risultati. Ora dobbiamo essere bravi a riprendere il nostro punto di forza, cioè la compattezza, il lavoro di squadra. Non abbiamo magari espresso mai un calcio spumeggiante, ma il nostro modo d’interpretare le gare ci consentiva di portare a casa i risultati. Questo è mancato ultimamente. Forse più di qualcuno ha risentito dei numerosi impegni ravvicinati, fermo restando che siamo pagati in ogni caso per giocare. Quando non arrivano i risultati, anche a livello inconscio la fiducia viene meno, idem la tenuta mentale di buona parte di noi. Ora dobbiamo ricominciare, tirare una linea e riprenderci prima possibile, come fatto in precedenti occasioni. Perché se non parte da noi questa forza, non parte da nessuno. Dissidi all’interno del gruppo? Non ce ne sono mai stati. Tutti hanno sempre remato dalla stessa parte. Mister, società e giocatori.

“Per me personalmente il derby è stata una grossa mazzata da digerire. Per com’è arrivata, per l’importanza della partita, per quello che rappresentava per i nostri tifosi e la città. Volevamo e dovevamo portare a casa un risultato positivo. E’ stata una bella botta, che non ha minato ogni nostra sicurezza ma comunque difficile da mandare giù. Poi un calciatore deve essere capace di chiudere un capitolo e riprendersi subito. Lo abbiamo fatto poco ed a fasi alterne, perciò parliamo di un momento diventato pesante, delicato. Dati alla mano, è mancato il cambio di passo in quegli incontri che segnavano per noi la possibilità di scavalcare in classifica le squadre che ci stavano davanti. Ad un certo punto erano cresciute le aspettative per meriti acquisiti sul campo, nessuno ha regalato niente al Catania. Abbiamo dimostrato di avere dei valori, quando effettuammo il più importante filotto di risultati. Valori che, ne sono sicuro, tireremo nuovamente fuori nell’immediato.

L’assenza di pubblico? Soprattutto in una piazza come questa, quello che ti dà la gente allo stadio è qualcosa che da altre parti non trovi. Sia nel bene che nella contestazione, nei fischi. Questo ha creato una sorta di campana di vetro dove non potevi essere contestato e allo stesso tempo applaudito o esaltato. Secondo me è una cosa che non ci ha aiutato. Una nostra mancanza è stata quella di subire gol da palla inattiva. Molti errori individuali o di reparto sono stati duri da ribaltare, anche perchè spesso ti ritrovi sotto pur non subendo mai e diventa difficile, dopo, riuscire a recuperare come magari era capitato di frequente in precedenza.

“Deve scattare in noi qualcosa di diverso. A prescindere dal modulo e dagli interpreti è fondamentale ritrovare le certezze che ci hanno contraddistinto nella prima parte di campionato dove, anche vivendo situazioni di difficoltà, si riusciva a non subire il gioco degli avversari o a prendere pochi gol. E’ importante dare sicurezza ad una fase difensiva totale da parte della squadra. Maledizione rigori? La verità è che ci alleniamo e li calciamo anche molto bene durante gli allenamenti. Sarao, Piccolo e Dall’Oglio sono infallibili. Poi la partita è un’altra cosa. Il rigore è un fatto soprattutto emotivo, non solo di bravura. Dipende molto dalle situazioni in cui un giocatore va a calciare un rigore. Un momento come quello attuale non ti fa stare tranquillo, inconsciamente il peso lo senti”.

Impressioni di mister Baldini? Positive. Persona seria e consapevole della piazza in cui è arrivato e dei giocatori a disposizione, che non rispecchiano l’attuale classifica. Poi credo che neanche Guardiola abbia la bacchetta magica se oggi venisse a Catania. Ripeto, parte tutto da noi giocatori. Il mister vuole che la squadra abbia un’impronta molto più aggressiva sin dai primi minuti. Quando si perde palla, vuole cercare di recuperarla nel minor tempo possibile. Questa è l’idea di base, cattiveria e velocità nel riprendere il pallone. Se vorrà proporre il 4-3-3, credo sia una scelta fattibile. Raffaele? Nel dispiacere generale di giocatori e staff per non avere portato a termine qualcosa che era iniziato ad agosto tra mille difficoltà, per noi è una sconfitta. Fa male.

Avellino? E’ la squadra migliore dal punto di vista mentale da affrontare perchè sta facendo grandi cose, merita il posto che occupa in classifica con giocatori importanti per la categoria come noi. Questo deve essere uno stimolo, tirando fuori quello che ci è mancato nelle ultime giornate. Hanno due quinti importanti per la C, Ciancio lo abbiamo avuto qui a Catania, Tito negli ultimi anni ha disputato ottimi campionati. Maniero e Fella hanno fatto cose importanti, sappiamo che possono essere micidiali sia nelle palle inattive che dai cross che arrivano dagli esterni. Ben venga una gara come questa dove la fame, la concentrazione e l’attenzione devono per forza essere sopra la media. Conterà soprattutto l’atteggiamento mentale contro una squadra così in forma che sta dimostrando ciò che vale. Questo gruppo deve avere una reazione d’orgoglio».