Catania: procuratore Da Silva contro Lo Monaco – i dettagli

Giorni di alta tensione tra il Catania  ed il centrocampista brasiliano Gladestony Da Silva. Nelle scorse ore l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco in conferenza stampa ha dichiarato: «Da Silva ed il suo agente avevano già deciso di lasciare la squadra perché c’erano delle società che avrebbero dato il doppio, ma alla nostra porta nessuno ha bussato. Da Silva è stato preso da me: gli ho dato un contratto biennale, quando avrei potuto offrigli tranquillamente solo un anno di contratto. L’anno scorso ha giocato a Messina con un ingaggio coperto per buona parte da noi. Poi è tornato indietro e due giorni prima della sfida alla Casertana non gli andava più bene questo stipendio. Fino al 30 giugno 2018 Da Silva rimarrà a libro paga della società, potrà venire anche la Juventus, ma non andrà via. Sono inflessibile e non accetto ricatti. Il giocatore non ha dimostrato di essere utile alla casa, ma ha pensato solo al lato economico».

La risposta di Marco Petrin, agente del calciatore non si è fatta attendere e tramite un comunicato ha scritto: “Dopo aver letto esterrefatto le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato del Calcio Catania nella conferenza stampa di ieri, sig. Pietro Lo Monaco, ritengo opportuno fare chiarezza sulla vicenda Da Silva. Il Calciatore è stato da me segnalato al sig. Lo Monaco a giugno dello scorso anno tramite video, lo stesso, dopo averlo visionato, mi ha di farlo venire a Catania a svolgere il ritiro precampionato. Il sottoscritto ha sostenuto le spese del viaggio aereo. Al termine del ritiro Lo Monaco ha offerto al calciatore che ha accettato un contratto biennale che prevedeva un compenso economico pari a 23 mila euro netti oltre ad altri benefit (mai corrisposti a tutt’oggi) di altri 12 mila euro (35 mila totali). L’acquisizione del calciatore da parte del Calcio Catania è avvenuta a titolo completamente gratuito senza il pagamento di nessun compenso ad agenti o intermediari. Alla fine di Gennaio 2017, Da Silva viene trasferito al Messina dove ha percepito lo stipendio del solo mese di Febbraio a causa del fallimento della società. Nei dieci mesi che il calciatore ha trascorso in Italia, ovvero da Luglio 2016 a Maggio 2017 ha percepito complessivamente l’importo di 17 mila euro netti, con i quali ha pagato l’affitto della casa, il noleggio della macchina, i biglietti aerei per tornare in Brasile e ha dovuto mantenere la moglie e la figlia nata proprio a Catania. Ritengo superfluo sottolineare che non ha potuto pagare tutti gli affitti di casa ed ha lasciato alcuni debiti. Nel mese di Luglio, il Parma ha manifestato un interesse nell’acquisizione del calciatore Da Silva e dopo diversi colloqui avuti col ds Argurio il 26 luglio, in mia presenza, il ds Faggiano ha chiamato direttamente Lo Monaco per definire la trattativa. In quell’occasione l’amministratore del Catania ha richiesto al Parma per il trasferimento del calciatore l’importo di 300 mila euro. Dopo tale richiesta, che a mio modesto parere non merita di essere commentata, il Parma ha lasciato cadere l’interesse per il calciatore il quale per tutto il ritiro si è sempre allenato al massimo della professionalità, non presentando mai certificati medici o assumendo comportamenti atti a costringere il Catania alla sua cessione. Durante il ritiro il calciatore ha più volte fatto presente alla società che si trovava in situazione economica molto deficitaria, dovendo, tra l’altro, ancora percepire 3 mila euro dal Catania relativi al suo rapporto conclusosi nel Gennaio scorso. Tale importo è stato liquidato insieme al mensilità di luglio 2.200 euro (per un totale complessivo di 5 mila euro) tra l’inzio e la fine del mese di Agosto. In data 30 Agosto il calciatore, sempre più in grosse difficoltà economiche, ha fatto presente all’amministratore delegato che se non fosse stato pagato regolarmente del proprio stipendio complessivo (compreso i benefit mai pagati) non avrebbe potuto continuare a rimanere a Catania pagando affitti e noleggi vari e avrebbe preferito tornare in Brasile dove aveva una famiglia che poteva aiutarlo. Come conseguenza lo stesso veniva messo fuori lista e additato come ricattatore o come colui che aveva già deciso di lasciare Catania, quando in nessun caso è mai stato offerto allo stesso un adeguamento e un allungamento del contratto. Tali affermazione sono dimostrabili tramite documentazioni e registrazione e da questo momento lo stesso Da Silva si farà assistere da un legale al fine di meglio tutelare la sua reputazione di uomo e di professionista. Dott. Marco Petrin”.