Castaldo: «Mi vergogno di essere italiano e calciatore. Per il presidente della Viterbese prima i tre punti e poi la salute»

Luigi Castaldo, attaccante della Casertana, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa al termine della sfida contro la Viterbese, giocata in nove dalla sua squadra:

«Lo dicevo anche in campo, mi vergogno di essere italiano e calciatore, si è toccato il fondo e si è giocato con la vita delle persone. Mi veniva da ridere. Forse avrei dovuto radunare la squadra e non scendere in campo. Siamo rappresentati malissimo. Speriamo che quei tre che si sono sentiti male non siano positivi. Si è sbagliato e qualcuno dovrà pagare. Con quindici positivi a mezz’ora dalla partita non si sa se si gioca o meno. Quando il messaggio chiaro era che la gara andava rinviata. Ma non c’è stato buonsenso. È una vergogna per tutti».

«Si devono vergognare la Lega Pro e il presidente della Viterbese, che ha preferito prendersi i tre punti piuttosto che salvaguardare la salute. Non parliamo di partita persa, ne possiamo perdere altre cento. Ma qui si parla di salute. Si deve vergognare la Lega, ci vogliono 30 giocatori positivi per non giocare? A Castellammare dobbiamo andare in albergo, dobbiamo giocare. Forse una partita di calcio è più importante della salute».