Caso Plusvalenze, scrittura privata su Ronaldo: «Se viene fuori ci saltano tutti alla gola»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso Plusvalenze in casa Juve con Ronaldo nel mirino.

La “carta” su Cristiano Ronaldo, già “famosa” da giorni, sta rapidamente salendo al grado di famosissima – tra gli juventini, non si parla d’altro – e sta diventando in fretta… un vip: very important paper. Gli inquirenti della Procura di Torino, impegnati da giorni nelle indagini sulla Juventus, sono infatti decisissimi (e impegnatissimi) a cercare quel documento, la presunta scrittura privata siglata dalla Juventus e da Ronaldo al momento dell’addio di fine agosto. La carta compare già nel decreto del 24 novembre, con cui la Procura ha perquisito le sedi della Juventus a Milano e a Torino. In quel documento si cita un’espressione detta da Cesare Gabasio, il legale a cui si affida la Juve, a Federico Cherubini, che dopo l’addio di Paratici si occupa della parte sportiva: «Carta famosa che non deve esistere teoricamente». Nel secondo decreto di perquisizione del primo dicembre, noto da ieri, si riportano invece altre frasi tratte delle intercettazioni del 23 settembre, anche queste di Gabasio a Cherubini: «Ti dico solo questo, ho fatto un discorso col pres stamattina, no? Solo gli ho detto io non arriverei a far la causa contro di loro […] Fede ti spiego solo perché noi abbiamo quella carta lì che, quella carta famosa che non deve esistere teoricamente, no? […] quindi sai se salta fuori abbiam… ci saltano alla gola tutto sul bilancio, i revisori e tutto […] poi magari dobbiamo fare una transazione finta». E ancora: «Non arriverei all’estremo […] di fare una causa perché poi quella carta lì che loro devono tirar fuori non è che ci aiuti tanto a noi […] nel nostro bilancio».

Perquisizioni bis Il “pres”, secondo gli inquirenti, è logicamente Andrea Agnelli, mentre colpiscono sia la menzione di una possibile causa (a Ronaldo e alla Gestifute che lo rappresenta? allo United?) sia due espressioni dell’intercettazione: «Ci saltano alla gola sul bilancio» e «magari dobbiamo fare una transazione finta». La transazione finta richiama alla mente le plusvalenze fittizie ipotizzate dalla Procura di Torino mentre il riferimento al bilancio fa sorgere interrogativi sulla scrittura privata cercata dagli inquirenti. Cercata a tal punto che gli stessi p.m. scrivono di averne chiesto conto al presidente Agnelli, al vice presidente Nedved, al nuovo a.d. Arrivabene, a Cherubini e allo stesso Gabasio. Richieste che hanno dato tutte esito negativo: nessuno dice di avere la carta o di conoscerla. La ricerca però non per questo si fermerà, come testimoniano le (altre) perquisizioni di giovedì nella sede della Juventus e l’autorizzazione a cercare a casa di Gabasio, in “qualsiasi altro locale o automezzo nelle disponibilità degli indagati e della società”, nei computer e nei telefoni. Una ricerca a tappeto, permessa anche dall’iscrizione di Gabasio tra gli indagati, che così salgono a sette. Assieme a lui, Agnelli, Nedved, Paratici, l’attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l’ex Chief Corporate & Financial Officer Stefano Bertola e l’ex dirigente Marco Re.

Il contenuto Ma qual è il contenuto della carta? Gli inquirenti specificano riguardi “il rapporto contrattuale e le retribuzioni arretrate di Cristiano Ronaldo”. Possibile quindi si tratti di un patto, firmato al momento dell’addio, sul pagamento di mensilità non ancora versate a CR7? Oppure un altro accordo economico relativo al suo stipendio? Di sicuro, Cristiano è stato ceduto allo United per quindici milioni più otto di bonus, cessione che ha permesso alla Juventus di risparmiare le ultime dieci mensilità di un contratto da circa cinquantacinque milioni lordi a stagione. La questione quindi sembra avere un riflesso penale – la Juve è società quotata, con tutti gli obblighi che ne conseguono – ancora più che sportivo. Gli inquirenti, infatti, si spingono a ipotizzare che siano stati riportati “in modo difforme dal vero i valori economici della cessione di Ronaldo” e scrivono di voler valutarne “la rilevanza – anche in termini di obblighi di rettifica – sul bilancio approvato in data 17 settembre 2021”, quello relativo al 2020-2021. Difficile capire ora quali possano essere le conseguenze per la Juve ma di sicuro la partita, qualunque sia il finale, è appena cominciata.