Caro Curve in Serie A e Serie B: interviene la politica per abbassare i prezzi

Torna a tenere banco la questione del caro prezzi per i biglietti nelle curve di A e B e questa volta scende in campo anche la politica.

Il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, insieme ad alcuni colleghi, ha evidenziato il tema costi nero su bianco tramite una mozione, segnalando che il caro biglietti nei settori popolari ha provocato proteste pacifiche di numerosi club di tifosi. In curva a vedere le partite di calcio ci vanno soprattutto i giovani, di ogni fascia sociale, quindi «pure studenti e disoccupati, grazie anche a prezzi del biglietto moderatamente bassi. Ma ora i costi si sono impennati: le prime giornate di Serie A hanno visto costi delle curve con una media di 30 euro, con picchi di 40 euro a Udine, 41 a Roma, 40 a Frosinone, 45 a Torino; nella terza giornata si sono registrati 75 euro per una curva a Roma-Milan 43 euro a Bologna-Cagliari; in alcune occasioni i prezzi aumentano anche per le coppe europee».

«I prezzi in altri Paesi, come la Germania, hanno una media di 19 euro nelle curve; nei decenni precedenti i costi erano molto più bassi, quasi fissi in tutto il campionato, mentre oggi variano da partita a partita». La mozione evidenzia che i prezzi li fissano le società in base a tre fasce: i biglietti contro le big (Juve, Inter, Milan, Napoli e le romane) «costano di più, quelli per vedere le squadre di fascia media hanno un costo inferiore e quelli per gare contro le cosiddette “piccole” scendono ulteriormente».

Ed ecco che, in fila, la mozione elenca caso per caso i rincari. Di qui la proposta di interessare del problema l’esecutivo, approvata in commissione. Il sottosegretario Paola Frassinetti, in commissione, ha anche espresso un orientamento favorevole sul testo. E il dem Mauro Berruto ha parlato, come si legge nel verbale di seduta, dell’importanza di intervenire per «consentire l’accesso a prezzi accettabili anche alle fasce meno abbienti nonché di provare a migliorare il servizio reso per la trasmissione in streaming degli eventi sportivi».

L’ok all’appello contro il “caro-curve” è poi arrivato anche da Antonio Caso (M5s), anche se con Berruto condivide l’idea che la sola moral suasion sulle Leghe possa non essere del tutto efficace. Sia Berruto che Caso poi hanno sottoscritto la mozione. Amorese ha incassato le aperture e rilevato: la mozione è «effettivamente un atto di indirizzo», ma a suo giudizio «può rappresentare un primo passo al fine di ritornare a rendere fruibili alle fasce meno abbienti gli eventi sportivi e forse non solo limitatamente al settore del calcio». E ha ringraziato il Governo «per il segnale di attenzione». Poi Federico Mollicone (Fdi), presidente della commissione Cultura, ha assicurato «che le forze politiche di maggioranza garantiranno la veicolazione a tutte le piattaforme coinvolte e alle leghe del calcio al fine di sottolineare l’importanza della questione sollevata».