
L’edizione online de “Il Fatto Quotidiano” si sofferma sulla spesa di Matteo Messina Denaro alla Coop di Campobello di Mazara, cioè in un bene confiscato alla mafia e poco distante dalla stazione locale dei Carabinieri.
Uno scontrino e una busta con la sigla del noto supermercato ritrovati dal Ros nell’appartamento di via Cb 31, sede del primo covo di Campobello di Mazara, sono gli indizi che portano alla Coop di viale Risorgimento. Lunedì 16 gennaio, d’altronde, proprio mentre Messina Denaro veniva arrestato alla clinica La Maddalena a Palermo, a Campobello di Mazara i carabinieri entravano alla Coop per sequestrare le immagini delle telecamere di sorveglianza (lì come in altri posti). Un supermercato nato da un bene confiscato alla mafia, gestito da un ex militare che conosceva il boss: “Da quando eravamo ragazzi, perché io sono di Castelvetrano, poi mai più visto”, racconta. In viale Risorgimento, Matteo Messina Denaro, andava a fare la spesa, a 3 km circa dal primo covo dove è stata ritrovata la busta della spesa.