Calcio europeo: in campo per salvare 2 miliardi

Secondo quanto riporta “Ilsole24ore”, il calcio europeo torna in scena. Per dare un segnale di riscatto dopo il lockdown forzato causa Covid-19 e soprattutto per blindare i conti, messi sotto pressione dalla pausa forzata di circa 3 mesi e dalla perdurante chiusura degli stadi. Seguendo l’esempio della Bundesliga tedesca, già in campo da 2 settimane, Serie A, Premier League e Liga spagnola puntano a evitare perdite per ulteriori 2 miliardi, ineluttabili in caso di chiusura anticipata.

In Serie A si calcherà di nuovo il rettangolo di gioco nel week end del 20-21 giugno con i 4 recuperi della 25/a giornata. Accogliendo l’auspicio del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, l’assemblea della Lega ha invece deciso venerdì 29 maggio di riprendere da subito con la Coppa Italia, con la finale in programma il 17 giugno. La ripresa a porte chiuse se non scongiurerà i danni per il botteghino (intorno ai 100 milioni) dovrebbe risolvere positivamente la querelle con Sky, Dazn e Img a proposito dell’ultima rata da 230 milioni per ora non versata dai titolari dei diritti tv. Con la visibilità riconquistata anche eventuali tensioni con gli sponsor dovrebbero essere limitate. Nelle previsioni di danni presentate qualche mese fa al Governo, la Lega stimava una contrazione dei proventi commerciali per circa 80 milioni anche in caso di completamento del torneo a porte chiuse, a fronte di danni per 215 milioni in caso di stop definitivo.

Dopo 2.752 tamponi – in cui sono risultate 12 positività – il campionato in Gran Bretagna ricomincerà il 17 giugno con i due recuperi, Manchester City-Arsenal e Aston Villa-Sheffield United. Il 19 si svolgerà invece il turno al completo saltato il 14 marzo, dopo la sospensione del campionato decisa il 13, poche ore dopo la comunicazione della positività di Mikel Arteta, manager dell’Arsenal. Il torneo terminerà domenica 2 agosto, mentre nel week end successivo si svolgerà la finale di Coppa d’Inghilterra: mancano 7 partite al termine della F.A. Cup.
In totale, dal 17 giugno all’8 agosto, andranno in scena 99 gare ufficiali (almeno 6 si svolgeranno in campo neutro). La Premier in questo modo mitigherà i danni per lo sconto concesso alle tv detentrici dei diritti (Sky, BT Sports e Amazon) in ragione della sospensione del campionato di quasi 3 mesi, della minore qualità dovuta all’obbligo di disputare le partite in stadi vuoti e della compressione del calendario nei mesi estivi: i 20 club inglesi dovranno restituire complessivamente circa 330 milioni di sterline (circa 370 milioni di euro).
In compenso vista la disposizione che impone di trasmettere in diretta televisiva tutti i match, la Premier ha ceduto i 45 incontri fin qui non venduti in base al regolamento interno. I match saranno un’esclusiva di Sky o BT, alla stessa Sky, Amazon e Bbc. L’impatto economico della pandemia sarà tuttavia pesante per i club d’Oltremanica tra crollo delle entrate da merchandising e licensing e il blocco di botteghino e tournée estive. Per l’amministratore delegato della Premier, Richard Masters, la Premier fermandosi avrebbe corso il rischio «di perdere 1 miliardo di sterline. Il disastro sarebbe enorme e non coinvolgerebbe soltanto i club, ma anche l’indotto che ruota attorno all’industria del calcio, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone».

Previsioni nefaste che riecheggiano nelle parole di Javier Tebas, numero uno della Liga spagnola: «Avremo un miliardo di perdite, se non finiamo la stagione, 350 se la finiamo a porte chiuse, 150 se riusciamo a giocare a porte aperte». La Liga riprenderà l’11 giugno e il prossimo campionato inizierà il 12 settembre. Tebas ha difeso la posizione di far ripartire il calcio, anche a beneficio dell’economia. «C’è molta demagogia – ha sottolineato -. Generiamo l’1,37% del Pil, oltre 185.000 posti di lavoro diretti. Il ritorno del campionato non significa che non avremo perdite milionarie. I nostri club perderanno almeno 700 milioni di euro e dovranno essere recuperati».

Il Governo francese ha interrotto definitivamente il torneo lo scorso 28 aprile. Mentre i principali tornei nazionali assegneranno i rispettivi titoli, in Francia i club a luglio dunque si scalderanno con le amichevoli in vista del campionato 2020/21 al via ufficialmente ad agosto. Gli stadi rimarranno chiusi fino al 22 giugno, ma dal 2 giugno sarà possibile far entrare un massimo di 5.000 persone. La Lega calcio francese ha inoltre convalidato un accordo con BeIN Sports per il pagamento del saldo dei diritti internazionali per la Ligue 1 per la stagione 2019-2020. Dopo l’accordo raggiunto con Canal+ e la stessa BeIN Sports in merito ai diritti audiovisivi nazionali, questa decisione ha permesso almeno di liquidare definitivamente i diritti dovuti dalle emittenti. L’anno prossimo si attende il debutto (tutt’altro che semplice) di Mediapro.