Calcio e Plusvalenze, non c’è solo la Juve: allarme della Covisoc

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso plusvalenze che non riguarderebbe soltanto la Juve.

Su Rai 3 ricostruiti la fragilità finanziaria delle società e i ritardi nei pagamenti. L’accusa: la Figc è stata troppo protettiva. Si è parlato di Juventus e di plusvalenze, ma non solo. Anche di un sistema calcio malato che coinvolge quasi tutte le squadre di A. Sono i temi trattati da «Febbre a 90» di Daniele Autieri nella puntata di ieri di Report. La trasmissione di Rai 3 ha provato a ricostruire «la fragilità finanziaria delle società di calcio, i ritardi nei pagamenti delle tasse e dei contributi previdenziali», sottolineando un «atteggiamento protettivo delle istituzioni che dovrebbero controllare il calcio».

Rovella e Pinamonti L’attenzione è sulle operazioni a specchio, finite sotto la lente anche della procura di Torino, che ha indagato 7 tra dirigenti bianconeri ed ex (tra cui il presidente Agnelli, il vice Nedved e l’ex responsabile dell’area sportiva Paratici) con l’ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate in Borsa ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Si cita il caso di Nicolò Rovella, acquistato per 18 milioni dalla Juve, che contestualmente ha ceduto al Genoa Portanova per 10 e Petrelli per 8 milioni, e di Andrea Pinamonti, prestato ai rossoblu dall’Inter nel 2019 e con obbligo di riscatto (con plusvalenza di 20 milioni) e poi riacquistato dai nerazzurri nel 2020 per 22 milioni.

Allarme Covisoc La conclusione di Report è che i grandi club sono tutti in condizione di squilibrio economico nonostante il grido dall’allarme della Covisoc, che il 30 giugno aveva inviato una lettera a Gravina per spiegare che per colpa delle regole troppo bonarie per l’ammissione ai campionati esisteva il rischio concreto di situazioni di default a stagione in corso. «Un’eventualità — si legge nel documento — che potrebbe pregiudicare la regolarità della stagione». Ma la Federcalcio, è l’accusa di Report, invece di intervenire ha approvato una nota di indirizzo con cui vengono sospesi i controlli sugli adempimenti fiscali e contributivi previsti dalle scadenze federali.