Calcagno (AIC): «Gente allo stadio vorrebbe dire che saremmo a buon punto»

Umberto Calcagno, presidente AIC, è intervenuto ai microfoni di “RadioPuntoNuovo” per fare il punto sulla situazione post emergenza sanitaria.

Queste le sue parole:

«Giovani? È un problema che ci stiamo ponendo. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo fare provvedimenti. Mi focalizzo sulla prossima stagione sportiva. Torneo in estate? Queste cose saranno figlie dei numeri. Noi dobbiamo cercare di far ripartire il mondo giovanile nei migliori dei mondi per la prossima stagione sportiva. Due stagioni sportive così spezzate hanno certamente penalizzate queste categorie di età. Bisognerà capire se sarà recuperabile questo tempo perso. Io non sto dicendo che non lo sarà, sto dicendo che ad oggi non lo abbiamo ancora pensato. Bloccare le categorie? A me piacerebbe anche si studiasse finalmente una maniera differente rispetto all’obbligatorietà in campo. Una volta risolti i problemi dell’obbligatorietà, il 90% di loro va nelle serie minori. Questo ragionamento rischiamo di trasferirlo in categorie come la serie D o l’eccellenza. Perché i ragazzi devono uscire da certi contesti una volta compiuta l’età. Gli uomini di campo sanno che è la meritocrazia a determinare la formazione. Tifosi allo stadio? Questo credo che sia nelle nostre responsabilità. I tifosi sono la parte più bella del nostro mondo, anche per i calciatori averli allo stadio la loro presenza è la cosa bella del nostro lavoro. Lo speriamo e lo dobbiamo sperare per il nostro paese. Portare la gente allo stadio vuol dire che saremo a buon punto».