Bonacini dà l’addio: «Trattati come delinquenti. Quest’anno…»

Massimo Bonacini, patron del Carpi, dà l’addio alla società biancorossa. Il patron lo ha comunicato in conferenza stampa, dopo 11 anni da numero uno della squadra romagnola. Di seguito le sue parole: «Dopo 11 anni, il nostro percorso di esaurisce qui, dopo una retrocessione amarissima. Abbiamo iniziato tra amici, abbiamo fatto un percorso straordinario, una favola che resterà sempre nei nostri cuori. Ma è venuto il momento di passare la mano. Lasciamo una Società sana, ma purtroppo la città non ha assecondato e condiviso il nostro progetto. La città ha perso una grandissima occasione con la Serie A e la Serie B. Negli ultimi tempi ne ho sentite troppe. Accetto le critiche su centravanti, portieri o altre scelte tecniche sbagliate. Ma quando sento dire che noi soci abbiamo usufruito di risorse del Carpi non lo accetto. Chi dice che senza Giuntoli non abbiamo fatto nulla, ricordo che abbiamo fatto 38 punti in Serie A e raggiunto una finale play-off di B. Abbiamo lasciato nelle casse del Carpi tutti i ricavi, dal paracadute alla famigerata cessione di Lasagna. Avremo anche fatto degli errori ma non accetto sentire dire che ci siamo arricchiti alle spalle del Carpi. Non ci siamo mai distribuiti un utile, dalle plusvalenze al paracadute. Queste voci ci hanno fatto disamorare. Mi auguro che il Carpi trovi una proprietà nuova che investa in stadio, centri sportivi, che faccia risultati. A questa Società ho voluto bene e dispiace lasciare il campo davanti a certe infamate. Quest’anno purtroppo è andata male, ma non possiamo farci sentir dare dei delinquenti dopo 11 anni così. Evidentemente non si è mai costruito un rapporto, io non voglio tappeti rossi ma non di essere additato come una persona che lucra alle spalle del Carpi. E’ stata comunque un’esperienza fantastica, ho conosciuto un mondo che forse non avrei mai potuto conoscere. Ci siamo fatti apprezzare in tutta Italia tranne che in questa città. Questa è la verità, ma non c’è problema e togliamo il disturbo. E’ giunto il momento che altri imprenditori della città si prendano questa eredità. Auguro a chi verrà di fare quello che abbiamo fatto noi. Noi abbiamo preso il Carpi in D e lo lasciamo in C, per cui il bilancio è positivo. Abbiamo fatto 11 anni di luna park, siamo stati a Disneyland. Sono molto sereno e anche molto sollevato. Quest’anno è andata male, ci abbiamo messo anche del nostro ma mi assumo io le responsabilità. asciamo la Società un gradino sopra di quando l’abbiamo presa facendo un giro a Disneyland. I prossimi imprenditori che investiranno nel Carpi preservateli. Sono da un lato amareggiato ma da un lato anche contento perchè questi anni qua non ce li toglie nessuno. Quest’anno di errori ne sono stati commessi diversi, non uno solo. L’anno scorso ci siamo salvati con fortuna, sono ancora convinto che questa squadra sia molto più forte di quella dell’anno scorso. Ma tra rigori sbagliati, infortuni e scelte sbagliate… Abbiamo sbagliato più la scelta degli uomini quest’anno che dei giocatori. Ma la responsabilità me la prendo io. Mi dispiace lasciare i volontari del settore giovanile, gente fantastica che si è sempre adoperata al massimo. Dispiace invece per il totale abbandono dell’Amministrazione Comunale, dopo gli ottimi rapporti con Campedelli e D’Addese. Non abbiamo mai chiesto cose personali per fare calcio a Carpi, come magari succede ad imprenditori in altre città. Sono arrivato da uomo libero e me ne vado da uomo libero».