Baldini sicuro: «Palermo in A al massimo tra due stagioni. Mio futuro? Vivere in questa città fino alla morte»

Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa al termine di una stagione incredibile conclusa con la promozione in B.
Ecco le sue parole:
«Valente mio uomo simbolo? Sapevo che il mio sfogo poteva avere anche un altro effetto, ma quando sei guidato dalla fede sai di non poter sbagliare. Tutte le mie parole sono state dettate dalla fede. Con Valente tre anni fa siamo arrivati anche in finale e l’abbiamo persa al 119′. Ieri sera sia a lui che a Damiani ho detto che in quel momento non eravamo pronti per ricevere questo regalo, invece questa sera lo siamo stati. Tutti i calciatori hanno cambiato atteggiamento dopo la mia sfuriata, l’ho fatta per aiutare le persone a cambiare. È stato uno sfogo in cui ho rischiato la salute, non riuscivo a riprendermi. I giocatori hanno capito che non mi sarei mai arreso e che dovevamo essere una famiglia e portare ognuno il proprio contributo. Voglia di serie A? Io non la cerco, cerco me stesso. A me non interessa il palcoscenico, voglio essere solo un veicolo di speranza per la gente. Questa non ti abbandona mai se credi ciecamente in qualcosa. So che potrei allenare in serie A perché conosco la materia. La cosa che più mi ha fatto piacere stamattina è stato ricevere i complimenti da cinque allenatori di serie A. Ieri ci stavamo guardando tutti per ammirare il Palermo e la prestazione. Mi ha fatto enormemente piacere ricevere questi messaggi. I  complimenti da presidenti? Un ds mi ha detto a che ora ti posso chiamare? A me non interessa farmi pubblicità. Potrei restare altri sei anni senza allenare, a me interessa vivere di gioie quotidiane, anche passeggiare con il cane. La cosa più giusta è la morte. Per me il senso della vita è questo. In questo momento sono la persona più felice della terra. Ho vissuto una gioia così intensa che mi sento gratificato da tutto questo. Prossimo obiettivo di Baldini? Farò le cose normali, vivrò di questa gioia che appartiene a tutti noi. Cercherò di viverlo con la massima serenità. Il mio scopo è sempre quello che possiamo lavorare in un certo modo. Io so anche quando finirà la mia storia a Palermo. Io posso mettere per iscritto che se non è la prossima stagione, se scelgono questo tipo di messaggio, il prossimo ancora il Palermo andrà in A. Quando allenavo la Carrarese ero convinto di portarlo in B ma poi si sono intromesso delle persone e non è stato possibile e l’ho realizzato a Palermo. Non so quale sarà il mio futuro, so solo che ho scelto di fare la mia vecchiaia a Palermo, ho comprato casa qua, voglio morire qua. Ho scelto questa isola perché sento di farne parte. Se arriveranno persone che fanno proseguire il mio messaggio so già come finirà. Altrimenti vedremo altrove».