Baldini: «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Castagnini e Nardini fondamentali per me»

Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa al termine di una stagione incredibile conclusa con la promozione in B.

Ecco le sue parole:

«Il problema è che per poter riuscire a conquistare questo risultato ci vuole che i giocatori credano in quelli che fanno e soprattutto credere in chi li guida. Se voi scrivete che l’effetto Baldini non funziona mi va bene, ma se poi mettete l’aggravante del metal coach mi da fastidio. Queste cose mi facevano girare le scatole. I giocatori vivono di sensazioni, sapevo che il mio destino mi avrebbe messo davanti a delle difficoltà. La sfuriata di Potenza ha fatto male anche a me, dopo quella partita facevo fatica a riprendermi. Da quel giorno dopo ho visto delle persone cambiate, quando fai un percorso così netto ai playoff, abbiamo fatto 24 partite segnando sempre, abbiamo il capo cannonieri della C, allora capisci che abbiamo fatto qualcosa di importante. Io ho fatto capire a loro che nella vita abbiamo un mezzo che va al di là della realtà, io essendo credente mi appellavo a quello. Dicevo alla squadra che noi dovevamo avvicinarci a dio con il campo, facendo l’allenamento per trovare te stesso. Il messaggio è arrivato forte e chiaro alla squadra. Hanno capito che potevano migliorarsi e hanno fatto qualcosa di straordinario. Al Padova non abbiamo dato possibilità di ragionare. Abbiamo pensato solo alla prestazione, non al risultato. E questo per me è stata una bella vittoria. Mio futuro? Il mio problema non è il contratto, ma ho fatto questo percorso con un gruppo di persone straordinarie. A Palermo ho trovato una dirigenza e una presidenza incredibili che in questo percorso hanno dato tanto. Se questi aspetti sono stati fondamentali non posso perdere nessuna di queste persone, io ho solo dato il mio contributo ma ha funzionato grazie a queste persone. Soprattutto a Renzo Castagnini che è stato straordinario, ho sentito tante cattiverie sul suo conto. Non è il mio ds ma il mio migliore amico del cuore. Dopo una settimana mi ha detto che se questo è il mio modo di allenare mi avrebbe messo per iscritto che saremmo andati IN B. Io sapevo che lui mi diceva sempre la verità quando scrivevano qualcosa su di me. Rispettava le mie scelte. Mi diceva “se sbagli sai che sei te che devi migliorare, le scelte sono tue” e questo è un grande segno di rispetto che ho trovato in pochi ds. Lui è stato fondamentale in questo cammino. Nardini? È una persona speciale. Mauro è uno che porta passione, non si nasconde, non ha filtri. Balla, fa lo spogliarello, è uno che incita i giocatori con voce da tenore, non si arrende, non molla. Inoltre mi ha detto che il 12 era l’anniversario della morte di sua madre e sapevo che quella data sarebbe concisa con vittoria. È un fratello, perché su di lui puoi contarci sempre. Non è uno che può tradirti».