Avv. Alosi: «Il Palermo non rischia, vi spiego perché»

Intervenuto alla CT Palermo Football Conference, Piero Alosi, segretario dell’ordine degli avvocati ha così commentato la vicenda che vede il Palermo impegnato in tribunale: «L’istanza di fallimento è un atto possibile perché le società possono essere dichiarate fallite semplicemente quando vi è uno stato di insolvenza. Un’istanza di fallimento presentata dai creditori, ma non in questo caso in quanto ad oggi non vi è alcun creditore nei confronti del Palermo Calcio. In questo caso la procedura nasce da un’indagine penale che riguarda il patron rosanero, non c’è un intento persecutorio nei confronti di questo club, è la legge che prevede questa possibilità. La perizia fatta dai due pm è servita per depositare l’istanza di fallimento. Una perizia facilmente smontabile a mio avviso. Il Tribunale ha nominato una perizia super partes prendendo in considerazione sia la perizia del club rosanero che quella della Procura. La consulenza tecnica d’ufficio ha evidenziato che non ci sono nei bilanci dei debiti tali che possano portare al fallimento. L’unica cosa che mi lascia perplesso – confessa – è il perché la Procura insista così tanto. Non ci sono gli estremi per un fallimento, quindi perché continuare con tutto ciò? Forse la Procura – continua – vuole salvare il salvabile dopo una perizia tutt’altro che veritiera. Il Tribunale alla fine si prenderà un po’ di tempo prima di emettere una sentenza di rigetto o di fallimento».

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