Amauri: «A Firenze il gol più bello in maglia rosanero. Brunori? Serve società con progetti e forte economicamente»

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato un’intervista all’ex rosanero Amauri.

Sui social ha postato una foto che immortala una bottiglia di vino con il suo nome e il suo volto incisi sull’etichetta. «Da bomber ai vini, una scelta. Hanno prodotto una Malvasia nera, con la mia firma, molto apprezzata. Di recente abbiamo avuto una manifestazione a Dubai per presentarla nella rassegna: “The Wine of the Champions”. Assieme ad un socio sarò l’esportatore esclusivo del mio marchio per gli Usa».

Ronaldinho, Seba Frey, Materazzi, Roberto Carlos, Cafù, Wesley Sneijder … Un bel team di vini «Nel quale mi trovo a mio agio. Un lavoro molto interessante. Si gira tanto, si conoscono nuove persone. Vivendo in Italia, non mi sarei mai staccato dal calcio».

In Sicilia, due puntate da protagonista. «Prima a Messina con Francesco Oddo, padre di Massimo. Mi svegliai dopo le feste natalizie. Al Sud c’è un calore speciale, mi sono trovato bene anche a Napoli. Il Palermo è stato il vero amore e mi ha fatto diventare campione».

Lo segue anche in C? «Certo, è quinto e ha ripreso a vincere. Brunori è italo-brasiliano come me. È primo nella classifica dei marcatori e non vuole fermarsi. Ma i problemi non sono i calciatori quanto i progetti e le possibilità economiche. Mi auguro che gli attuali dirigenti, o quelli che verranno, riescano a riportarlo in A e che torni lo squadrone che metteva paura alle grandi e che ha fatto sognare una intera città».

Cosa le è rimasto di Palermo. «Alla gente ho consegnato due stagioni memorabili. Ho abitato a Mondello, poi sono andato via perché non riuscivo a fare neppure un bagno. Mi fermavano per strada a ogni passo, così uscivo solo la sera per passeggiare. Per questo, mi sono spostato in via Notarbartolo dove c’è l’albero di Falcone. La mattina, dal bar sotto casa arrivava la prima colazione. Fantastico».

Il gol più bello? «A Firenze. Forse altri sono stati più spettacolari. Ho segnato all’esordio, al Catania e a tutte le grandi: Milan, Juve, Inter, ma quello ai gigliati, al 92esimo, ha un sapore particolare. Perché abbiamo vinto, dopo che la Fiorentina aveva pareggiato, a due minuti dalla fine, una mia precedente rete. E così Amauri è definitivamente esploso».

Fu sul punto di passare al Milan. «Ormai avevo concluso con la Juventus che ho conservato nel cuore. In effetti, quasi tutti mi ricordano perché ho indossato i colori bianconeri, ma a Palermo ho compiuto più prodigi. L’anno migliore con la Juve? Con Ranieri, grandissimo allenatore, anche lui affezionato alla Sicilia».

Con Santana, si è più sentito? «No, ma resta un ragazzo meraviglioso. Al Chievo, ci siamo divertiti e ora spero che con un nuovo ruolo possa contribuire a trascinare i
rosa visto che sa cosa significa essere del Palermo».

I compagni più forti con cui ha giocato? «Miccoli e Del Piero». L’Italia fuori dal mondiale? «Una delusione inspiegabile, tutti convinti di un risultato scontato. Di sicuro credo nei vivai, e lo dice uno che era extracomunitario, e bisogna puntare sui giovani. Contro la Macedonia ha trionfato solo il pubblico palermitano che ha riempito lo stadio»