Altre siciliane, Faggiano orgoglio Trapani: «Cagliari, noi ci proviamo»

“Si sente in serie A ma non vuole… sentir parlare di playoff per la promozione in A. Daniele Faggiano ha costruito il «giocattolo» Trapani, che Serse Cosmi esibisce con orgoglio anche nelle sfide che, sulla carta, sembrano impossibili, come l’ultima a Pescara. «Abbiamo battuto una grande squadra, che meriterebbe una classifica ancora migliore – dice il direttore sportivo, 38 anni, originario di Veglie, in provincia di Lecce –. Ma non abbiamo tempo per esaltarci per i 7 punti conquistati in 3 incontri. La corsa verso la salvezza ci mette di fronte il Cagliari, che è di un’altra categoria. Con la formazione di Rastelli abbiamo perso in coppa Italia e in campionato, in particolare quel 4-1 è uno schiaffo che ancora ci fa male. Proveremo a mettere in difficoltà lo squadrone del presidente Giulini. Cosmi saprà stupire con le sue soluzioni tattiche». GESTIONE FAMILIARE Alla quarta stagione nel club granata, Faggiano ha allestito un gruppo che risulta un esplosivo cocktail di giocatori esperti, giovani emergenti e anche svincolati. Nel mercato di gennaio, il Trapani ha ridotto il monte-ingaggi che, al lordo e compresi gli emolumenti dello staff tecnico, non supera i 2,9 milioni. Solo 3, 4 giocatori hanno strappato un ingaggio di 83 mila euro al netto più gli incentivi. «La società poggia sui sacrifici della famiglia Morace, con il presidente Vittorio, il comandante, e la moglie Annemarie Collart, direttore generale – fa notare l’operatore di mercato –. In un club come il Trapani mi sento trattato da serie A. Per noi, la salvezza in B vale quanto uno scudetto vinto da Juventus, Napoli, Inter o Roma. Nel nostro piccolo siamo un modello, anche se Chievo ed Empoli sono i nostri riferimenti. Qui i tifosi sanno bene quanto sia difficile sopravvivere in B. Pur felici per le ultime vittorie che ci hanno portato a ridosso della zona playoff, rimaniamo con i piedi per terra. Nella lotta per la promozione soffrono club che hanno investito fior di milioni…». POLI OPPOSTI Nella sua avventura a Trapani il d.s., cresciuto sotto la guida di Giorgio Perinetti a Bari e a Siena, si è concesso Scozzarella, come lo sfizio più oneroso (150 mila euro). La cessione più importante è stata quella di Mancosu, nel gennaio 2015 al Bologna, che ha fruttato 1,1 milioni. «Anche Nadarevic ha avuto un costo notevole – sottolinea Faggiano –. Dobbiamo aguzzare l’ingegno e scoprire giocatori in Lega Pro e anche in serie D, oppure di intravedere qualità in qualche ragazzo che in B non trova spazio». Sono così arrivati il genietto Coronado, brasiliano pescato a Malta nel Floriana di Gaucci, Citro, preso in D dal Real Marcianise la scorsa stagione e ora a quota 8 gol, e l’ariete Petkovic, croato, proprietà Catania e proveniente dall’Entella. «Per Coronado e Petkovic, ottenuti in prestito, possiamo esercitare il diritto di riscatto a titolo definitivo. Ma è giusto evidenziare i “valori” del gruppo: da Raffaello, svincolato dalla Lupa Roma, a Nizzetto, tornato dal Modena a gennaio per rimettersi in discussione a Trapani». I BONUS Partito dalla base dei 25 mila euro spuntati nello scorso campionato, Citro, ormai il goleador granata, sarà «premiato» con un aumento di ingaggio. Nizzetto si è… accontentato di 18 mila euro per mezzo campionato; Eramo «pesa» solo 60 mila euro sul Trapani, perché almeno altrettanti sono a carico della Sampdoria, proprietaria del cartellino. «Tra gli incentivi “personalizzati”, abbiamo fissato diverse quote punti, e qualcuno ha anche voluto porre il traguardo playoff – afferma il d.s. –. Il presidente Morace non ama molto i bonus da concedere agli attaccanti in base ai gol segnati; il “comandante” ne fa una questione di ruolo, perché è preoccupato da quella forma di egoismo che potrebbe scattare nella punta, che prova a tirare di più in porta per raggiungere la sua meta-premio». Faggiano non ci casca, attende il Cagliari ma proprio non vuole guardare la classifica. «Non parlatemi di playoff: quando arriveremo oltre i 50 punti, che ci avvicinano alla salvezza, allora alzerò lo sguardo. Solo per curiosità…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.