Addio Zamparini. Sedici anni al massimo nella “sua” Palermo

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla scomparsa di Maurizio Zamparini stilando quella che è stata la migliore formazione sotto la sua gestione.

Non è stato un risveglio come gli altri per Palermo. La scomparsa di Maurizio Zamparini ha lasciato un vuoto nel cuore della gente. Poco importa come sia finito il suo Palermo, così come l’ultima immagine che ha detto di sé, lasciando la società in mano a un fantomatico gruppo inglese, poi svanito nel nulla decretando l’inizio della fine. La città che prima l’ha osannato e poi l’ha odiato, alla fine lo ha pianto, perché è impossibile dimenticare cosa abbia lasciato in eredità alla storia.

Sedici anni vissuti a grande velocità verso il calcio che conta, ai primi piani della serie A, in Europa, prima di un declino con qualche picco di orgoglio, come il ritorno in massima serie dopo la prima retrocessione in B. Furono gli ultimi sussulti di alto livello di un Palermo trascinato da Dybala e Vazquez, ultimi fuoriclasse scoperti e lasciati al calcio.