A Palermo regna il caos: tutti si smentiscono a vicenda, ma la colpa è dei…giornalisti

Sono giorni travagliati in casa Palermo, la squadra ieri ha raccolto la sua seconda sconfitta di fila e la situazione al momento, anche alla luce degli ultimi avvicendamenti giudiziari che hanno coinvolto l’ex patron Zamparini, appare piuttosto cupa e contorta. Ma la cosa curiosa di tutto questo gran «casino», è che sembra che la colpa sia della stampa palermitana.

In questo lunghissimo Gennaio gli eventi sono stati tanti. Prima l’ufficialità del passaggio societario, poi il problema legato all’attuale ds Foschi che è apparso come spodestato dei suoi poteri. Poi ancora l’aumento di capitale avvenuto grazie a delle sorta di «loan notes» e ancora il caos generato su Instagram con gli annunci del presidente Richardson, Holdsworth che si reinventa direttore sportivo del club, Jake Lee che contatta agenti di calciatori per conto della società, gli infortuni, il mercato. Insomma è sembrato che questo mese avesse ben più di 31 giorni. Ma alla fine il giornalista che colpa ha di tutto questo?

Attenzione, le «fake news» e le notizie messe in giro da chi vuole destabilizzare sono condannate apertamente anche da chi sta scrivendo, ma quando si tratta di scavare a fondo, indagare, dissipare dubbi, fare luce sulle cose, allora non si può parlare di «giornalista terrorista». D’altronde che colpa può avere un giornalista se il giorno prima chiede un chiarimento a Rino Foschi, che dovrebbe essere il direttore dell’area tecnica del Palermo, in merito al misterioso Niklas Gunnarsson, sentendosi dire: «Gunnarsson è un giocatore che stiamo valutando. Ovviamente sono al corrente dell’operazione, si sta allenando e stiamo verificando se è un innesto che fa per noi oppure no» e la sera dopo invece arriva l’annuncio di Dean Holdsworth che di fatto ufficializza il nuovo acquisto? Che colpa può avere la stampa, dal giornalista più esperto a quello ancora in erba, se ognuno in questo momento a Palermo dice la sua in un momento della giornata e viene smentito o addirittura si smentisce da solo poco dopo?

In passato ricordo che la stampa locale è stata accusata di eccessivo, passatemi il termine, «lecchinaggio» nei confronti di Maurizio Zamparini, proprio per il motivo opposto rispetto a quello di adesso. Parte dei tifosi criticava le domande che venivano rivolte all’ex patron, accusando i giornalisti di avere un atteggiamento piuttosto morbido. Adesso che invece in tutto questo incredibile gioco di smentite e dichiarazioni confuse, la stampa locale (e non) prova quotidianamente a fare chiarezza tenendo aggiornato il tifoso su tutto ciò accade, gli insulti e ingiurie che vengono rivolte in questi giorni sui social non si contano più sulle dita di una mano.

Che il tifoso sia scottato, deluso, amareggiato e soprattutto stanco di tutto questo grande marasma che sta caratterizzando la propria squadra, è ovviamente corretto e comprensibile. Ma che si accusino addirittura i giornalisti di non saper porre neanche le domande in inglese nelle interviste che sono state fatte ai vertici del club al loro arrivo a Palermo, è davvero intollerabile. Queste righe non vogliono certamente essere un atto di critica verso il tifoso, perché colui che sta scrivendo è in primis un sostenitore rosanero e capisce quanto leggere ogni giorno alcune notizie possa essere frustrante. Il mio invito è però relativo al fatto di mantenere la calma, esprimere sempre la propria opinione, perché è giusto che sia così, con educazione e rispetto per il lavoro del giornalista.

E’ possibile che si sia qualcuno che vuole remare contro il Palermo, ma vorrei ricordare il solito detto «non fare di tutta l’erba un fascio», perché se i colori rosanero stanno vivendo un periodo critico, la colpa non può essere della stampa.