Emma Marrone: «Dal Palermo all’Atletico Madrid, la mia canzone nel calcio»
MILANO – Ci sono canzoni che non finiscono mai. Tornano, cambiano pelle e trovano nuovi significati. «L’amore non mi basta» di Emma, a dodici anni dalla sua uscita, è diventata un vero caso mediatico: una seconda vita nata tra Instagram e TikTok, trasformata nell’inno degli addii al calcio e capace di riportare il brano in cima alle classifiche. Lo racconta Francesco Maletto Cazzullo nell’intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport, dove i numeri parlano chiaro: dodici milioni di streaming in un solo mese.
Un successo che va oltre la nostalgia. Come spiega Francesco Maletto Cazzullo su La Gazzetta dello Sport, la viralità social si è tradotta in ascolti reali, intercettando una nuova generazione di giovanissimi che ha riscoperto la grinta della cantante salentina. «Questa volta Instagram e TikTok si sono convertiti in streaming veri – racconta Emma – ed è una soddisfazione enorme, perché significa che i ragazzi hanno scoperto la mia musica».
Il legame con il calcio è uno degli aspetti più sorprendenti del fenomeno. Dybala, squadre italiane e persino club stranieri hanno utilizzato il brano come colonna sonora per celebrazioni e addii. «Mi sono sentita con Paulo Dybala – rivela Emma – e so che la canzone è stata usata anche da Palermo, Empoli, Sassuolo e dall’Atletico Madrid per Fernando Torres». Un dettaglio che Francesco Maletto Cazzullo, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, inserisce come simbolo di un ponte inedito tra musica e sport.
Emma racconta anche il suo rapporto diretto con i social, gestiti senza filtri né intermediari. Nessun social media manager, ma contatto quotidiano con i fan e tolleranza zero verso l’odio. «Se leggo insulti o mancanze di rispetto, blocco subito», spiega. Una posizione netta che, come sottolinea ancora Francesco Maletto Cazzullo su La Gazzetta dello Sport, nasce da una consapevolezza maturata nel tempo: «Chi ferisce gli altri gratuitamente non è felice».
Lo sport resta una passione autentica. Emma segue il tennis e ammira Jannik Sinner, protagonista di una nuova stagione d’oro per la racchetta italiana. Racconta l’emozione vissuta alle Finals di Torino, tra silenzio irreale e tensione palpabile. Nel calcio non ha una squadra fissa, ma tifa per le storie: il Lecce del ritorno in Serie A, il Napoli di Spalletti e una città trasformata in un’unica festa azzurra, come ricorda Francesco Maletto Cazzullo su La Gazzetta dello Sport.
Lo sguardo è già rivolto al futuro. A settembre il tour toccherà Milano e Roma, con i concerti negli ippodromi, luoghi che Emma definisce «più rock’n’roll, da grande festival». E sul nuovo San Siro non chiude la porta: «Mi piacerebbe uno stadio pensato anche per la musica». Intanto il nuovo singolo «Brutta Storia» è solo l’inizio di un progetto discografico che vedrà la luce quando sarà pronto, senza compromessi. Una filosofia coerente con un percorso che, dodici anni dopo, continua a sorprendere.
