Via la luce, ma il vero blackout è in campo: questo Palermo ha un grave mal di “Barbera”

Quella di ieri sera doveva essere una grande festa ed in effetti lo è stata. Il problema è che a festeggiare al “Renzo Barbera” in occasione della millesima gara in serie A dei rosanero sono stati gli uomini di Mihajlovic. Freddi, cinici, spietati: i granata hanno fatto della squadra di De Zerbi quello che volevano, anche se non per tutti e 90 i minuti. C’è stato infatti un momento in cui si giocava soltanto nella metà campo del Toro, quando il Palermo, galvanizzato dal vantaggio arrivato grazie a Chochev dopo soli 5′, ha avuto in diverse occasioni la possibilità di raddoppiare.

Poi è arrivata la rete del pari di Ljajic e da quel momento in poi è stato il buio. Lo stesso buio che ha inghiottito il “Renzo Barbera” per ben due volte nel corso del match a causa di un blackout. I rosanero sembravano smarriti in mezzo al campo, hanno perso le redini del gioco che tenevano fino a pochi istanti prima e sono stati letteralmente “matati” da un Toro assetato di sangue. E così accade che per ben due volte un giocatore del calibro di Ljajic viene lasciato completamente solo e libero di trafiggere un incolpevole Posavec (dov’erano Rispoli e Vitiello?). Poi è il turno di Benassi, che decide di prendersi la rivincita sul portierino rosanero e questa volta non sbaglia. E alla fine tocca a Baselli.

L’1-3 dell’intervallo e l’1-4 finale sono probabilmente punteggi eccessivi analizzando quello che si è visto in campo, specialmente considerato che il Palermo rispetto alle altre uscite stagionali ieri ha avuto molte più occasioni da gol non sfruttate: da Rispoli ad Aleesami, passando dalla traversa colpita da un buon Chochev e dalle due chance capitate sui piedi di Nestorovski. Il problema è che qualche passo indietro rispetto alle precedenti gare in realtà è stato fatto. Di sicuro in difesa. Proprio quel reparto tanto decantato nei giorni scorsi, che fino alla passata giornata era stato praticamente un muro invalicabile e che ieri invece è ha fatto acqua da tutte le parti.

Al di là dei k.o., le scelte talvolta sorprendenti di mister De Zerbi hanno sempre convinto in mezzo al campo. Ma ieri no e quella rimediata dal Palermo contro il Torino è forse la prima vera sconfitta del giovane tecnico rosanero. Sul banco degli imputati la decisione di mandare in campo Hiljemark al 15′ per linfortunato Bentivegna. Scelta che, non per demeriti del giocatore, ha di fatto cambiato il senso della partita. Scelta obbligata? Può darsi. Di sicuro una decisione bocciata dallo stesso De Zerbi che al 46′ ha lasciato lo svedese negli spogliatoi per lanciare nella mischia Quaison.

Certo una giornata storta può capitare, ma quello zero nella casella dei punti conquistati tra le mura amiche dopo ben quattro sfide casalinghe comincia davvero a far paura. Che sia un caso oppure no, il Palermo ha davvero un terribile mal di “Barbera”. Occorre guarire per risalire la classifica. Ed anche in fretta.