Verso il Cittadella, D’Antoni: «Voglio tornare indietro di diciotto anni…»

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta un’intervista a Sergio D’Antoni, presidente del Coni Sicilia ed ex presidente del Palermo. Settimana di Palermo-Cittadella come quella di quel Palermo-Ascoli? «Fu una settimana di grandi emozioni e grandi preoccupazioni, come questa in cui dobbiamo vincere e sperare che gli altri non vincano. È la stessa combinazione di quel 13 maggio di diciotto anni fa, speriamo con lo stesso esito finale». In quell’occasione, quanta tensione ha creato l’attesa del risultato del Messina? «Tanta, tantissima. Quella partita fu caratterizzata proprio da quanto avvenne nei minuti finali, perché col Palermo in vantaggio non si faceva altro che aspettare notizie da Avellino. Ne arrivò una non certo bella al novantesimo, ovvero il rigore concesso al Messina, che se avesse segnato si sarebbe ripreso il primo posto e la promozione diretta in B. Quel minuto trascorso dal fischio dell’arbitro alla parata del portiere fu pazzesco, lo stadio esplose durante la radiocronaca e solo lì si ebbe la certezza della promozione». Adesso si augura lo stesso finale? «Sì, ma non allo stesso modo. Voglio che il Palermo vinca e che il Lecce non vinca, punto, senza tutto questo pathos».