Tuttosport: “Turchia, tolleranza zero. Koca: «È squalifica a vita»”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sulla Turchia e l’aggressione all’arbitro Halil Umut Meler.

Quella che si chiuderà domani sarà una delle settimane più difficili del calcio turco in tempi recenti, e non si parla di risultati sportivi, anche se di certo l’eliminazione ai gironi di Conference League del Besiktas (che ha anche sospeso cinque giocatori) e il mancato passaggio agli ottavi di Champions League del Galatasaray, messo ko dal Copenhagen nello scontro diretto giocato al Parken Stadion, non hanno contribuito a renderla agevole. Ciò che ha messo il paese al centro del dibattito calcistico, e non sicuramente sotto una buona luce, è lo scioccante episodio accaduto al termine della partita della 15ª giornata della Süper Lig tra Ankaragücü e Rizespor – terminata 1-1 con gol dell’argentino ex San Lorenzo, Benevento e Verona Adolfo Gaich nel recupero – con il pugno rifilato dal presidente della squadra di casa, Faruk Koca, in faccia all’arbitro, Halil Umut Meler, quest’ultimo preso anche a calci in faccia nel parapiglia, mentre si era rannicchiato a terra. «Koca davanti a tutti i miei collaboratori arbitri mi ha detto: “Ti ammazzo”.

Presenterò una denuncia contro di lui e le altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi», aveva dichiarato il direttore di gara ai media turchi. Le sue condizioni di salute sono in miglioramento e già mercoledì ha lasciato l’ospedale, dove è rimasto ricoverato per due giorni per accertamenti. Per tornare in campo dovrà aspettare, ma il fischietto internazionale (che fa parte anche del gruppo Elite dell’Uefa) non cesserà la sua attività sui campi. Oltre ad essere stato arrestato insieme ad altre due persone, Koca si è dimesso dal suo incarico ed è stato squalificato a vita dalla Federcalcio turca. Non solo: al club – che si è « scusato con i tifosi e con l’intera comunità sportiva per questo triste incidente » – è stata comminata un multa di 60mila euro, più cinque partite da disputare a porte chiuse all’Eryaman Stadyumu.

Da martedì 19 dicembre il pallone tornerà a muoversi, dopo la decisione di sospendere tutte le partite – e anche gli arbitri avevano annunciato il loro stop « finché non saranno prese decisioni adeguate in risposta alla violenza » – decisa nelle ore immediatamente successive l’episodio che ha scioccato tutto il paese, compreso il presidente Erdogan, che aveva pubblicamente augurato una pronta guarigione a Meler. Il nome di Koca, per giunta, era circolato anche come possibile candidato sindaco di Ankara del 31 marzo, con il partito Akp, il cui il leder è proprio Erdogan. Lo stesso aveva fatto notizia, nel settembre del 2022, per aver giustificato un tifoso che fece invasione e prese a calci un avversario: sosteneva che la responsabilità fosse degli errori commessi dall’arbitro.

Nel weekend il campionato resterà ancora fermo, ma ripartirà con il turno infrasettimanale, in quella che sarà la penultima giornata dell’anno. A dare il calcio d’inizio saranno Basaksehir e Sivasspor alle 15, giovedì 21 toccherà anche all’Ankaragücü, che ospiterà l’Hatayspor nella prima delle cinque gare che dovrà giocare senza il supporto del suo pubblico sugli spalti. La squadra è all’11° posto in classifica, con 18 punti raccolti finora: è allenata dall’ex Inter (tra le altre) Emre Belozoglu e in rosa conta anche sull’italiano Federico Macheda, che era in campo nei minuti finali in cui si è verificato il fattaccio. Non è il primo episodio che scuote la Turchia calcistica: basterebbe citare gli spari al bus del Fenerbahce del 2015, o le risse nei match Bursaspor e Amedspor (marzo 2023) o la bandierina spaccata in testa al portiere durante Göztepe-Altay.