Tuttosport: “Chievo e Parma a giudizio. Da oggi i club in tribunale. La Procura chiede per entrambe la retrocessione”

“L’estate pallonara, regala l’ennesimo sussulto negativo. Dopo il fallimento del Cesena (il club romagnolo non presenterà ricorso e rinuncia, quindi, alla Serie B: ripartirà dall’Eccellenza), l’agonia del Bari e gli strascichi per lo spareggio Frosinone-Palermo (deferiti ieri al Tribunale Federale Nazionale il patron rosanero Zamparini e il club, a titolo di responsabilità oggettiva), oggi prende il via, davanti al Tribunale Federale Nazionale della Federcalcio, il procedimento che vede coinvolte due società di serie A: Chievo e Parma. Posizione delicata per entrambe: il club emiliano, così come il suo centravanti Calaiò, dovrà rispondere dell’accusa di illecito sportivo, mentre quello veneto sarà a giudizio – proprio insieme al Cesena – per una lunga serie di plusvalenze fittizie. Le richieste della Procura Federale saranno durissime: retrocessione delle due società in serie B. Una lunga squalifica, invece, si profila per i due presidenti Campedelli e Lugaresi, già deferiti. PRESENZE A RISCHIO Il club veneto, insieme a quello romagnolo, sono a giudizio per illeciti amministrativi, effettuati secondo l’accusa, attraverso il tesseramento di ben 30 calciatori con valutazioni gonfiate. Per intenderci meglio: giocatori con una valutazione iniziale di 50mila euro, senza mai passare per la Prima Squadra e in alcuni casi nemmeno per la Primavera, sono stati trasferiti dal Chievo al Cesena e viceversa, con valutazioni anomale fino ad arrivare anche a 4,5 milioni. E il caso di Carlo Alberto Tosi (terzino, classe 2000), cresciuto nel vivaio del Chievo. Il 28 giugno 2017 viene ceduto al Cesena per 4,5 milioni senza aver mai giocato nemmeno nella primavera. Due mesi dopo, il difensore viene trasferito in prestito gratuito al Carpi, che lo aggrega alla sua Primavera, nella quale giocherà appena 7 partite di cui 4 da titolare. I  casi nel mirino della Procura hanno garantito alle due società, sopravvalutazioni addirittura fino a 9.000% del valore reale del cartellino di ogni giocatore. Il Cesena – secondo i conteggi fatti dalla Procura della Repubblica di Forlì – nell’ultimo bilancio approvato (luglio 2015-giugno 2016), se non avesse contabilizzato queste plusvalenze, avrebbe chiuso con una perdita di oltre 4 milioni al posto dell’utile di 60mila euro dichiarato ufficialmente. Operazioni volte all’iscrizione ai rispettivi campionati. Movimenti complessivi per quasi 18 milioni tra i due club che rischiano di condannare, oltre al Cesena (già fallito), anche il Chievo. E ora, il Crotone spera nel ripescaggio.”. Questo quanto riportato da Tuttosport.