Tuttosport: “Bayern, acque agitate. In sede arriva la polizia”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Bayern e le acque agitate tanto da necessitare dell’intervento della Polizia.

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Alisher Usmanov è stato considerato uno degli oligarchi maggiormente legati a Vladimir Putin ed è stato sottoposto alle sanzioni europee, seppure si sia ritirato dagli affari e si occupi di beneficienza, effettuando donazioni in ambito artistico e culturale. Il presidente Sergio Mattarella lo ha peraltro insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ed è legato al nostro paese anche per la cittadinanza onoraria che gli ha tributato Arzachena, cittadina sarda. Il nome del magnate uzbeko gravita da tempo anche intorno al mondo del calcio.

Azionista di maggioranza di Metalloinvest ed ex direttore generale di Gazprom Invest, holding dell’omonima multinazionale russa, il 69enne è stato tra i principali azionisti dell’Arsenal fino al 2018, quando Stan Kroenke ha rilevato le sue quote. Ha inoltre stretto rapporti con Dinamo Mosca ed Everton attraverso gli accordi sponsorizzazione delle sue società. Questa volta il club accostato al nome di Usmanov è ancor più altisonante: si parla del Bayern Monaco, che in maniera totalmente indiretta è finito al centro di un’indagine che le autorità tedesche stanno conducendo sull’ex azionista dei Gunners.

Come riporta la Bild, nella giornata di martedì, gli uffici del club – Allianz Arena compresa – sono stati oggetto di perquisizioni da parte della polizia nell’ambito di una sospetta procedura di riciclaggio di denaro. Al centro della questione ci sarebbe il rapporto di stretta amicizia tra Usmanov e Uli Hoeness, vero e propria icona del Bayern, ex numero uno della società bavarese e attualmente presidente onorario, oltre che membro del consiglio di sorveglianza. I due si conoscono essendo stati anche “vicini di casa”: entrambi hanno delle proprietà sul Tegernsee, il lago che si trova ad una cinquantina di chilometri a sud di Monaco, in cui il magnate uzbeko ha risieduto per diverso tempo, frequentando anche occasionalmente l’Allianz Arena con biglietti, si crede, offerti proprio dallo stesso Hoeness.

I funzionari dell’Ufficio federale e statale della Polizia criminale hanno esaminato documenti a Säbener Strasse e allo stadio, in quella che è un’indagine che non coinvolge in alcun modo la società, che infatti non si è espressa sull’accaduto, né tramite comunicati ufficiali né con dichiarazioni dei tesserati, estranei ai fatti. La conferma è arrivata dalla polizia: “Non stiamo conducendo alcuna indagine contro il Bayern Monaco, i dirigenti o i membri del club”, ha dichiarato un portavoce della polizia. A quanto filtra, la società eventualmente sarebbe soltanto chiamata in causa come testimone. Non sembra dunque esserci nessun tipo di rischio in termini di ripercussioni sportive o pecuniarie, apparentemente. Di certo, visto il momento già più che delicato in termini calcistici, a Säbener Strasse avrebbero preferito un po’ meno agitazione. Per quanto l’occasione del sorpasso sul Borussia Dortmund battendo Hertha Berlino (oggi alle 15.30) sia ghiotta e alla portata, le acque ai piani alti non sembrano affatto delle più serene.