Tutino sempre più leader: «Il mio Cosenza vale tutto. Anche Corini mi ha lasciato qualcosa»

L’edizione odierna “Il Corriere dello Sport” dedica spazio a Gennaro Tutino, l’ex attaccante del Palermo che a Cosenza sta facendo un buon campionato.

Tutino beniamino dei tifosi rossoblù dalla stagione 2017-18 in C, terminata con la promozione tra i cadetti con Braglia al timone. L’anno successivo per lui, la riconferma in B. La scorsa estate il ritorno a Cosenza. Gennaro è già andato in doppia cifra (10 gol), con 7 legni colpiti. Oltre ad essere MVP della squadra, è spesso tra i Top 11 del campionato. Voti tra i più alti e meritatamente finito come statuetta nella bottega del maestro Ferrigno di via S. Gregorio Armeno.

Tutino è tornato spietato?
«I numeri non mentono mai. Contento di avere trovato un gruppo fantastico che mi supporta in tutto. E un tecnico che con le sue idee sta esaltando le mie caratteristiche».

A Cosenza quale obiettivo?
«Con i miei compagni farò di tutto per portare il Cosenza in un’altra dimensione. Giochiamo alla pari con tutti. Merito di Caserta, del ds Gemmi, del presidente Guarascio e dei compagni».

Tanti allenatori in carriera, a quale si sente più legato? «Ogni tecnico ti lascia dentro qualcosa, sia a livello umano che professionale. Caserta, Braglia e Castori, ma anche Iachini, Corini e Pecchia a Parma (società proprietaria del suo cartellino, ndc), mi hanno fatto crescere. Pecchia sta dimostrando il suo valore, e i miei ex compagni meritano la A».

Cosenza a 4 punti dai playoff e a 7 dalla zona rossa. «La B è insidiosa. Mancano 14 gare e tutto può accadere. Il nostro motto è giocare ogni gara per vincerla. La classifica la guarderemo a 6/7 giornate dal termine. Ma siamo squadra organizzata con una sua identità».

Tutino a chi si ispira?
«Non ho un modello, ma nelle giovanili del Napoli ammiravo Hamsik, il capitano, anche se giocava in un ruolo diverso».

Nel Cosenza c’è molta qualità.
«Concordo. Anche la panchina è di valore. Possiamo puntare a un bel finale. Vorrei spendere una parola sull’amico Forte, senza nulla togliere agli altri. E’ un periodo che non gira bene in zona gol, ma Francesco dà una grande mano a tutti. Ottimo compagno, mai domo».