Tateo: «Plusvalenze? In C non si fanno certe schifezze. A gennaio mercato movimentato»

Intervistato da “TuttoC.com”  Giovanni Tateo, premiato coem migliore agente nell’ambito degli Italian Sport Awards, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

È una soddisfazione immensa – dice Tateo – è il terzo anno che ricevo questo premio. Vuol dire che stiamo lavorando bene e che chi ha votato ci ha dato il merito, per la terza volta di fila, per il lavoro svolto. Il merito va anche ai giocatori che ci permettono di lavorare in questo modo; ai direttori sportivi e ai presidenti che ci considerano persone professionali, purtroppo in questo campo non tutti si comportano come dovrebbero. Ringrazio anche io mia moglie, che mi sta vicina, le mie figlie, la mia famiglia. Mercato di gennaio? Abbastanza movimentato, comunque le squadre che sono sotto in classifica si muoveranno con parecchio entusiasmo iniziale. E chi si sta sopra deve comunque fare delle operazioni. Nei primi dieci giorni ci saranno parecchi movimenti in più rispetto all’anno scorso. Tutti si vogliono muovere agli inizi del mercato, in modo da poter partire coi nuovi innesti già da gennaio».

Gli agenti e i parametri zero sono diventati un tema. In C il discorso vale al contrario: tanti ragazzi finiscono semplicemente a scadenza ed è un problema. Se ne parla poco?

«Beh, anche nel caso di Donnarumma il Milan si sarebbe potuto muovere prima, senza aspettare che andasse a scadenza. Doveva farlo almeno un anno prima, per essere chiari. Poi la colpa va al procuratore e al giocatore: io non la vedo così. In Serie C penso che è vero che chi va a parametro zero molte volte non viene considerato come merita, perché le squadre anzitutto non hanno le possibilità economiche per poter fare rinnovi. Quando le cose vanno bene, il giocatore o il procuratore chiede dei soldi in più e magari le società non possono chiudere il rinnovo. Siamo anche penalizzati perché ogni anno ci sono dei problemi per le iscrizioni: non sai chi si iscrive, si parte in ritardo, si aspettano i ripescaggi. Il contesto è molto diverso da B e A, dove tutto fila liscio e poi vengono fuori tutte le schifezze, permettetemi la parola, che sono uscite adesso. In C non le fanno e le società sono tutte in difficoltà. Sui procuratori, penso che farlo in Serie A sia semplice. Fare operazioni in Serie C comporta tanto lavoro: noi abbiamo fatto quest’anno 64 operazioni. Un giorno eravamo a Milano, l’altro in Sicilia, l’altro in Sardegna»