Tacopina: «Calcio italiano stupido. Noi meritiamo la B, non il Palermo»

Il presidente del Venezia, Joe Tacopina, non ci sta. Dopo la sconfitta contro la Salernitana si è lasciato andare a un duro sfogo nei confronti del calcio italiano in merito alla sentenza del Palermo. L’edizione odierna del “Gazzettino” analizza le parole del patron lagunare. «Era ed è una cavolata giocare questi playout torna alla carica il numero uno lagunare Un mese fa la Lega B ci aveva detto che eravamo salvi, questa situazione assurda è il tipico esempio di come funzionano le cose in Italia. Mauro Balata (presidente della cadetteria, ndr) è un avvocato e dovrebbe conoscere le legge, invece ha più volte dimostrato di non saper rispettare nemmeno i regolamenti della sua Lega. All’estero si ride di tutto ciò, io ho dato la mia vita per il calcio italiano, il Palermo ha barato con i suoi illeciti, non doveva essere in B e invece lo troviamo ancora qui».
Chiedere a Tacopina della partita di andata è come gettare benzina sul fuoco. «Mi arrabbio ancora di più davanti alla stupidità del calcio italiano. Abbiamo finalmente ottenuto la Var per eliminare gli errori umani la sua sfuriata pensando al rigore negato avrò visto il video almeno un centinaio di volte ed è evidente che il difensore salernitano ha colpito la palla nettamente con la mano. Non ci dovevano essere dubbi, invece il direttore di gara non è nemmeno andato al monitor a controllare. Perché a decidere è stato un altro arbitro chiuso in una stanza? Sono disgustato da quest’ultimo anno in Serie B, in una Lega che ha dimostrato di essere incompetente e sono stanco che a farne le spese sia il Venezia. Tutte situazioni che insinuano dubbi a chi guarda le partite, non dico ci sia per forza del marcio dietro, ma con simili episodi è normale che l’opinione pubblica dubiti».
Il Venezia resta aggrappato al cobra Zigoni. «Il suo gol chiaramente resta l’aspetto più positivo, la prestazione dei ragazzi mi ha sorpreso, complimenti a loro e a mister Cosmi per l’approccio in questa situazione di difficile gestione. I giocatori mi hanno chiesto di fare un appello alla nostra gente, sarebbe troppo importante avere il Penzo pieno e, pur capendo tutto, i tifosi devono dimostrare di essere tali venendo allo stadio. Sono molto fiducioso, alla fine abbiamo dominato anche a Salerno e ciò mi fa ben sperare. Ci salveremo, abbiamo perso ma la battaglia non è ancora finita, noi meritiamo di stare in Serie B, non il Palermo».
Dalla prossima settimana si tornerà a parlare di tribunali con l’udienza al Tar dell’11 giugno. «Non mi aspetto niente dal sistema giudiziario italiano, l’ho imparato sulla mia pelle. Meglio salvarci sul campo e che ci diano i rigori quando ci sono».