Stasera gara d’andata a Salò contro la Feralpi. Palermo al massimo. Il “metodo” Baldini

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara d’andata contro la Feralpisalò in programma questa sera.

A tutta una serie di dati che potrebbero mettere in apprensione, il Palermo risponde con la massima del suo allenatore: «Devi avere il coraggio di dimostrare chi sei, se no non puoi vincere». Silvio Baldini ha fatto delle motivazioni la vera benzina con cui ha riacceso il motore rosanero, ingolfato per mesi e funzionante ad intermittenza. Ha scelto un modo di giocare, nel momento clou si è affidato ad una formazione tipo, non intende cambiare filosofia proprio arrivato alle final four.

La stanchezza di alcuni dei protagonisti? «Non creiamoci alibi, la stanchezza la può avere anche chi ha giocato meno». La forza di un avversario che avrà un giorno in più di riposo? «Ho grande rispetto della Feralpi Salò e so che il suo gioco ci può fare male, ma timore e paura sono concetti che non accetto. Abbiamo lavorato sui dettagli per avere il miglior recupero fisico possibile ma so che anche la mia squadra è fortissima e chi gioca contro di noi deve faticare».

Vecchi. Altri dati cui riporre attenzione: la Feralpi, mai stata in Serie B (del resto è nata per fusione solo nel 2009), ha già un’esperienza specifica di play off: l’anno scorso ha eliminato il Bari, quest’anno la Reggiana. Inoltre Stefano Vecchi, che la guida sapientemente, si è spesso rivelato una bestia nera per il Palermo: alla guida del Carpi nel 2013 rifilò una delle rare sconfitte alla corazzata di Iachini che dominò la serie B in una partita caratterizzata da veementi polemiche per l’arbitraggio; e sulla panchina dell’Inter Primavera, sempre Vecchi estromise ai quarti di finale un Palermo che puntava al titolo giovanile. Schiera due ex, il veterano Pisano e l’esterno Corrado, che l’anno scorso non trovò molto spazio in rosa. Gioca in uno stadio piccolissimo (2.500 posti di capienza) ma in cui si sa muovere a memoria. Tutti aspetti che il Palermo assicura di avere studiato a fondo e a cui controbatterà col suo modo di proporre calcio: offensivo, anche rischioso, mai speculativo.