Corriere dello Sport: “Conferece League. Stasera la finale. Le probabili formazioni di Roma-Feyenoord”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla finale di Conference League in programma questa sera.

Non sappiamo se questa sera a Tirana l’uomo verserà lacrime e che lacrime, eventualmente, saranno. Non sappiamo nemmeno se Mou, mai così Ave, sia un sognatore. Direi di no, a occhio e croce. Forse, non lo è mai stato. Di sicuro, ha smesso di esserlo, non aveva più bisogno di esserlo, da quando ha cominciato con metodica e feroce puntualità a realizzarli i suoi sogni. Uno ad uno. Molti anni fa, il primo. Sulla panchina del Porto.

Anche fosse, non sarebbe mai arrivato, neppure nel più sfrenato e impudico dei sogni, anche dopo un party a base di peyote e mescalina, a immaginarsi una notte di fine maggio nello stadio di una città sconosciuta a giocarsi e, forse, chi sa, vincere un titolo sconosciuto sulla panchina della Roma, un nome così eclatante nella storia per un club così povero nella bacheca. Un’allucinazione? Sì. Il fattaccio meraviglioso è che l’allucinazione si è incarnata. È diventata realtà. Ogni tanto accade. Tutto questo sta accadendo, in buona parte è accaduto. L’esito non lo sappiamo, sta già scritto in qualche scrigno in una dimensione parallela del tempo. E tutti noi, comuni mortali, dovremo spasimare fino all’ultimo secondo per conoscerlo.

C’è un solo modo, da giallorossi, Pellegrini, Smalling e compagni, per spedirsi con tutta la leggerezza del caso questa sera nel cuore hot della storia e dell’Air Albania Stadium: essere consapevoli che l’esito più importante c’è già stato. È alle spalle. E non è la finale di una coppa appena venuta al mondo. È la voglia, ritornata gigantesca, di sentirsi parte, forse come solo nell’innocenza del bianco e nero, delle ciriole con la frittata avvolte nella carta argentata da donne che non s’imbarazzavano di essere mogli, madre, sorelle, a vantaggio di uomini che volevano darsi una volta a settimana la felicità di tornare bambini.