Stadi aperti, ci siamo. Conto alla rovescia per il sì del governo. Il Cts: «Ma la mascherina va indossata»

Il decreto potrebbe arrivare a fine mese

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla riapertura degli stadi e quanto comunicato dal Cts.

Il decreto potrebbe essere approvato dal consiglio dei ministri fra il 30 settembre e il primo ottobre. E salvo rialzi improvvisi della curva epidemiologica, porterà la capienza di stadi e palazzetti al 75 e al 50 per cento. Ci sarebbe pure la possibilità di sfruttare la novità per la Nations League di Milano e Torino anche se si tratterebbe di una vera e propria corsa contro il tempo visto che già lunedì 27 si apre la vendita libera per i biglietti e bisognerebbe valutare l’ipotesi di una seconda tranche da mettere in vendita subito dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. È probabile che la nuova soglia di capienza scatterà in serie A nel week end del 16-17 ottobre. Quanto al 100 per 100, si dovrà passare per un’altra riunione del Comitato Tecnico-Scientifico e un nuovo monitoraggio dei dati dei contagi.

L’obiettivo è quello di arrivare al via libera totale invocato da settimane dal presidente della Lega, Paolo Dal Pino, mentre ieri è stato Gabriele Gravina ad applaudire la svolta del governo Draghi sulla capienza: «L’apertura sull’aumento della capienza è un’ottima notizia – ha detto il presidente federale in una nota – La sottosegretaria Valentina Vezzali sta lavorando senza sosta per arrivare a un risultato per noi fondamentale e per questo dobbiamo ringraziarla. Attendiamo fiduciosi che si concludano le valutazioni della cabina di regia, in raccordo con il Cts».

Il Cts ha stigmatizzato il mancato rispetto del protocollo in alcuni stadi, anche sull’interpretazione sbagliata della regola in vigore attualmente, quella del 50 per cento, che ha significato in diversi impianti la chiusura di un settore e magari il riempimento di un altro oltre il limite. Il tema è destinato a cadere con la crescita della capienza, ma resta quello del rispetto dell’uso della mascherina. Un rispetto che ha un valore sostanziale, ma anche simbolico: bisogna impedire un’atmosfera da «liberi tutti» nel Paese. La Vezzali lo indica chiaramente rinnovando l’impegno per il 100 per 100 di apertura: «Auspico e mi auguro che le società sportive che organizzano eventi siano responsabili facendo rispettare le misure che abbiamo dettato con le linee guida. Non è possibile vedere assembramenti e tifosi senza mascherine».