Speranza: “Suddivisione Italia in colori anche dopo il 6 aprile”

n un’intervista al quotidiano La Stampa, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che il sistema della suddivisione delle aree in Italia a colori resterà anche dopo la scadenza dell’ultimo Dpcm prevista per il 6 aprile:

«So che gli italiani sono provati dalle restrizioni – dichiara il Ministro – ma con il decreto Sostegni mettiamo in campo oltre 150 mila tra medici di famiglia, odontoiatri, pediatri, specializzandi e specialisti ambulatoriali. In più avremo 19 mila farmacie dove ci si potrà vaccinare e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere nella campagna che, appena avremo più dosi, potrà accelerare l’uscita dall’emergenza. La scelta è stata confermata dagli ultimi decreti del governo e credo sia la più efficace a rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori. Per cui sì, sarà confermata». Per quanto riguarda la possibilità di tornare a spostarsi liberamente tra le regioni: «Dipenderà dal quadro epidemiologico, ma i nostri scienziati confidano che le misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi”.

Su AstraZeneca: “Se una persona rifiuta di sottoporsi al vaccino, dobbiamo darlo immediatamente ad altri. Fuori dalle indicazioni delle autorità sanitarie non ha senso scegliere il vaccino perché sono tutti sicuri ed efficaci. E soprattutto sono tutti capaci di proteggere dalle forme gravi di malattia. Le primissime reazioni sono di fiducia – aggiunge Speranza in merito alla sospensione del vaccino nei giorni scorsi -. Servirà ancora qualche giorno per capire come va, ma gli italiani sono consapevoli che il vaccino è l’arma più efficace per uscire da questa stagione così difficile, che vede ancora la maggior parte della popolazione dover fare i conti con le restrizioni delle aree rosse». A proposito alla decisione dell’Europa di esportare 33 milioni di dosi, non seguita da Usa e Gran Bretagna: «L’Europa si è ispirata sempre al principio di solidarietà promuovendo acquisti unitariamente. Personalmente non credo che la guerra Paese contro altro Paese per gli acquisti avrebbe prodotto risultati migliori. In queste ore siamo i primi a chiedere alla Commissione Ue di essere rigorosa nel far osservare alle aziende i contratti. Con chi non rispetta i termini di consegna dobbiamo adottare una linea dura perché ogni vaccino somministrato prima può salvare una vita. Abbiamo già bloccato l’export di chi non rispetta i patti e siamo pronti a farlo ancora».

A proposito della cancelliera tedesca Merkel, che ha annunciato che acquisterà Sputnik anche senza l’ok di Ema, il Ministro della Salute ha detto: «Resto convinto che non conti la nazionalità degli scienziati che hanno permesso la scoperta di un vaccino quanto la sua sicurezza ed efficacia. Cose che solo le nostre Agenzie regolatorie possono accertare. Mi aspetto comunque che Ema sia rapida nel decidere su Sputnik come sugli altri vaccini in arrivo».