Spadafora prende tempo: «Sul calcio decideremo a giorni»

Secondo quanto riporta “Repubblica”, il ministro Spadafora, dopo il maxiincontro di oggi con il mondo del calcio, non si è pronunciato poiché preferisce vedere come procede la curva dei contagi. Nei prossimi giorni previsto un confronto fra Spadafora e il ministro della Salute Speranza e il comitato medico-scientifico, in merito alla possibilità e alla modalità per la ripartenza degli allenamenti. Uno dei problemi da risolvere è quello dei tamponi, che andrebbero fatti a circa 1500 persone: si aspetterà quindi nei prossimi giorni per prendere una decisione. E’ difficile che si riesca a tornare in campo entro il 4 maggio. Tra l’altro molti giocatori stranieri non sono ancora rientrati. E’ possibile quindi uno slittamento degli allenamenti più avanti. La Lega di serie A ha fatto i suoi calcoli: per salvare la stagione deve riprendere gli allenamenti al più tardi a metà maggio, servono tre settimane per ritrovare una condizione di campionato. Le gare potrebbero iniziare ai primi di giugno e concludersi a fine luglio. Servono 13 date, 12 giornate più 4 recuperi, in tutto 124 partite. Inoltre vanno risolti i nodi che i presidenti hanno evidenziato ieri: sono quesiti legali (che succede in caso di un positivo?) e regolamentari, che fare con i contratti che scadono il 30 giugno?. Sulla commissione medica della Figc si continua a discutere e litigare: i club hanno chiesto maggiori chiarimenti. Intanto, l’Uefa ha chiesto alle Federazioni di comunicare entro il 28 maggio come pensano di concludere la stagione, con quale format. La volontà di chiudere la stagione c’è sia da parte della Figc che dalla Lega maggiore. «Ho inviato nei giorni scorsi al Coni e al Cip una lettera per chiedere che tutte le Federazioni esprimano in che modo possano applicare protocolli sanitari per poter riprendere le attività sportive in sicurezza. «Oggi alle 12 incontrerò tutti i rappresentanti del mondo del calcio. Tutti questi lavori che stiamo facendo ci consentiranno di valutare prima del 4 maggio se saremo o meno in grado di riaprire, e cosa. Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo riaprire perché lo sport è importante non solo come valore economico ma come valore sociale. Lo dobbiamo fare però nel rispetto assoluto della salute di tutti: quindi gradualmente potremmo pensare di riaprire sicuramente tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quanto riguarda i campionati e l’attività motoria all’aperto valuteremo insieme al Comitato tecnico scientifico e alla Protezione civile, consapevoli che questa ripartenza va assolutamente spinta ma va tutelata la salute degli italiani». Posizione prudente, quella di Spadafora. Non è più il momento dell’ottimismo. «Sono convinto che nel decreto che ci apprestiamo ad approvare troveremo ulteriori risorse per consentire che questo bonus non solo lo abbiano tutti i collaboratori sportivi che a marzo ne hanno fatto richiesta, ma che possa essere assolutamente esteso anche a tutti i collaboratori per il mese di aprile. I media si concentrano prevalentemente in queste ore sul calcio, sulla ripresa o meno dei campionati. Ma noi sappiamo benissimo che per quanto al calcio vado attribuito con giusto valore, anche di azienda in qualche modo economica per i flussi finanziari che produce, che lo sport non è solo il calcio, e che il calcio non è assolutamente solo la serie A».