Salta la trattativa per la cessione. Futuro incerto per l’Arezzo – Le ultime

Dopo che nel pomeriggio i gruppi della Minghelli hanno affisso davanti alla sua abitazione degli striscioni, il presidente dell’Arezzo La Cava, come riporta “Arezzonotizie.it”, reagisce così attraverso una nota ufficiale: “Adesso basta mollo tutto e dell’Arezzo non voglio più sapere nulla. E’ una cosa gravissima con questo ho chiuso con l’Arezzo. Venire sotto casa mia da Arezzo appositamente per lasciare quello striscione quando io da giorni sono lavoro per il bene della società. Anche questa mattina stavo lavorando nella trattativa con i giocatori e alle 14 avevo anche ricevuto una bella notizia. Un imprenditore romano cento volte più forte di me, di cui non faccio il nome per rispetto, si era fatto avanti per rilevare l’Arezzo a patto che restassi anche io. Dopo questo striscione ho fermato tutto, l’ho chiamato e gli ho detto che non se ne fa nulla e che forse è meglio che non investa nel calcio. Ma questi tifosi perchè non sono andati ad attaccare gli striscioni sotto casa di Gatto in passato? Sono venuti da me che di soldi ne ho messi davvero tanti in questa esperienza e ho sempre cercato solo il bene dell’Arezzo perchè guidato dalla passione. Adesso di tempo per questa società non ne voglio più spendere. Magari sono solo due tifosi su cento gli autori dello striscione, ma questi hanno influito sulla mia decisione”.

A questo punto La Cava lancia un messaggio ai possibili acquirenti, vale a dire il gruppo di Andrea Stanzione e agli imprenditori legati a Ermanno Pieroni. “Cederò la società così com’è, quindi chi la vuole si faccia avanti e andiamo dal notaio – confessa La Cava – Vedere certi messaggi, con toni minacciosi non mi va proprio giù. Ho già chiamato la Digos di Arezzo e domani con il mio avvocato presenterò la denuncia. Ci sono anche telecamere in quella zona vedremo un po’ cosa viene fuori. Di certo io da oggi dell’Arezzo non ne voglio più sapere”.